Quando nell'Europa moderna la Bibbia passa dal pulpito alla cattedra, dalla chiesa all'aula universitaria, dalla predicazione all'esame esegetico prende forma un approccio critico e scientifico ai testi che solleva vari interrogativi su fede e scienza e su Scrittura e Tradizione. Nel XX secolo il magistero cattolico reagisce alle innovazioni, ritiene di dover proteggere i fedeli dal razionalismo e dal modernismo, ma al tempo stesso favorisce la fondazione dell'École Biblique et Archéologique a Gerusalemme, della Pontificia Commissione Biblica e del Pontificio Istituto Biblico a Roma. Nel 1943, con l'enciclica Divinu Afflante Spiritu, Pio XII auspica una maggiore apertura degli studi biblici, ma la relazione, di fatto irrisolta, tra Scrittura e Tradizione riaffiora al Vaticano II e fa della costituzione dogmatica Dei Verbum uno dei punti caldi del dibattito conciliare. Il prezioso documento della Commissione biblica "L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa" (1993) sancisce infine che l'esegesi storico-critica è un metodo irrinunciabile per l'approccio esegetico ai testi biblici.
Isaías Ben Amós, el profeta de la Jerusalén del tercer tercio del siglo VIII a. C., es una de las más grandes figuras de la literatura bíblica y de la historia de su recepción y repercusiones. Pero quien quiera llegar hasta el profeta es remitido ante todo al libro que lleva su nombre: Yesha?yahu, YHWH salva.
Este nombre es título y programa al mismo tiempo, pues este libro profético no trata de cosa más importante que de la voluntad y del poder salvadores del Dios de Israel. A través de todas las simas de la historia desde el tiempo de la amenaza asiria (siglos VIII y VII a. C.), pasando por la cautividad babilónica (597-539 a. C.), hasta la restauración y el regreso bajo el dominio persa (539-333 a. C.), Dios permanece fiel a su pueblo.