Quale è stato il contributo dell'Italia alla costruzione dell'Europa nella crisi degli anni Settanta del Novecento? Quale ruolo ha giocato nella realizzazione della Politica agricola comunitaria e quale importanza questa ha avuto nel processo dell'integrazione europea? Frutto di ricerche su fonti inedite, il volume rilegge l'articolato operato di Giovanni Marcora, ministro dell'Agricoltura dal 1974 al 1980, in una prospettiva nazionale ed europea, mettendo in luce implicazioni, significati e conseguenze delle politiche agricole decise a Bruxelles. Dalle nuove interdipendenze economiche alla competizione-collaborazione tra i paesi europei, all'affermarsi di una nuova fase della globalizzazione commerciale e finanziaria durante la stagione del terrorismo, emerge un quadro sfaccettato, tra crisi sistemica e nuova stabilizzazione. Una riflessione storica sull'Europa in un tornante decisivo della storia italiana, attraversata, da un lato, da nazionalismi «sovranisti»; dall'altro, da nuovi importanti impulsi verso l'integrazione.
Giovanni Marcora ministro dell'agricoltura (1974-1980) è ancora oggi figura poco conosciuta agli studiosi come al pubblico dei lettori. Questo libro, basato su un'ampia ricognizione di fonti americane inedite, conservate presso i national archives nel Maryland, consente di addentrarsi nelle relazioni diplomatiche internazionali e di lumeggiare aspetti interessanti della sua azione politica, in un Italia attraversata da una profonda crisi economica e sociale. Dal "compromesso storico" ai contrasti interni con l'Europa e gli Usa ai delicati incontri con l'ambasciatore americano a Roma, emergono i tratti di un politico a tutto tondo, impegnato a salvaguardare le prospettive di sviluppo dell'agricoltura italiana in un difficile contesto nazionale e internazionale.
Questo volume ripercorre gli snodi centrali della storia d'Italia dal fascismo agli anni dei primi governi di centro-sinistra tramite il punto di vista e l'attività di Manlio Rossi-Doria (1905-1988). Lo studio - basato su numerosi materiali inediti italiani e stranieri, provenienti dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna - analizza le dinamiche attraverso le quali Rossi-Doria si allontana dal Partito comunista, aderisce al Partito d'azione e poi si dedica alla "politica del mestiere", mentre dialoga insistentemente con i partiti di sinistra per invitarli alla modernizzazione riformatrice e a emanciparsi da una semplicistica visione re-distributiva dell'economia. Quali furono i contenuti di questa proposta, rispetto alla politica delle bonifiche del fascismo e al nuovo Stato democratico in formazione? Quali furono le reazioni dei partiti di sinistra alla proposta riformatrice rossidoriana? Fu il socialismo liberale una prospettiva in grado di incidere sulla difficile realtà del Mezzogiorno? E, più in generale, quale ruolo svolsero i tecnici nel periodo centrale della ricostruzione economica e rispetto alle relazioni internazionali durante la guerra fredda? A questi quesiti il libro risponde focalizzando l'attenzione sui tre fronti principali sui quali Rossi-Doria s'impegnò: il Mezzogiorno, gli Stati Uniti, l'Europa.