Londra, fine anni '70. Chris, un quarantenne infelicemente sposato, abborda una ragazza per strada, credendola una prostituta. Lei, una serba di nome Roza, è divertita dall'equivoco e accetta un passaggio, chiarendo subito il malinteso. Chris, dal canto suo, è ammaliato dalla singolare bellezza e dalla sensualità della ragazza, che accomiatandosi lo invita a tornare a farle visita. Un incontro dopo l'altro, Roza si dimostra molto interessata a parlare, a raccontare tutto di sé e del proprio passato: il rapporto con l'amatissimo padre, un partigiano della resistenza antifascista iugoslava sotto il comando di Tito, l'avventuroso arrivo in Inghilterra, i suoi tanti amori, i lavori che è stata costretta a fare per sopravvivere e i drammi vissuti. Ha così inizio un'amicizia molto particolare, un sottile gioco di seduzione fatto di sguardi e parole, di lunghi racconti e immaginazione. Dopo "Il mandolino del capitano Corelli", Louis de Bernières tratteggia un'indimenticabile figura femminile sullo sfondo della recente storia europea. E costruisce un romanzo che, sino al finale del tutto inaspettato, è un'appassionata quanto sofferta riflessione sul tema eterno del discorso amoroso.
Il cardinale Dominic Trujillo Guzman soffre da tempo di lancinanti dolori al ventre, accompagnati da orrifiche allucinazioni: una schiera di demoni avvolti da pestilenziali effluvi, dediti a giochi autoerotici con cui stimolano le immense pudenda. A nulla valgono i rimedi indigeni che gli somministra Concepcion, la giovane e bella cuoca diventata sua concubina, dalla quale ha avuto un figlio, il piccolo Cristobal. La diagnosi del più illustre medico della capitale è infausta quanto incomprensibile: Teratoma di Tapabalazo. Convinto che si tratti della giusta punizione per la sua vita dissoluta, il cardinale lancia una crociata di evangelizzazione per snidare eretici e miscredenti e ottenere così il perdono divino. Nel frattempo, a Cochadebajo de los Catos, remoto villaggio andino che fa da sfondo alla vicenda, succede di tutto, compreso il tragicomico scontro tra gli integerrimi crociati del famigerato monsignor Rechin Anquilar e gli eroici e goduriosi abitanti del pueblo, capitanati da Dionisio Vivo e da Remedios, con l'immancabile aiuto dei fedeli giaguari neri. Uno spaccato di vita sudamericana, succulento e immaginario ma pur sempre veritiero, sospeso tra storia, commedia e misticismo, in un magico realismo dal sapore piccante e indimenticabile, come le pietanze che offre il ristorante di Dolores, ex puttana ravveduta e diventata cuoca provetta.