Creare artificialmente la vita - un'utopia che ha sempre alimentato l'immaginazione umana - è divenuta una concreta realtà a partire dal Settecento, quando la scienza ha cominciato a investigare il meccanismo della generazione. In questo libro Emmanuel Betta ricostruisce la storia della riproduzione artificiale dell'uomo, dai primi esperimenti dell'abate Spallanzani alla messa a punto di soluzioni efficaci tra Otto e Novecento, fino agli sviluppi più recenti dell'ingegneria genetica, con particolare attenzione alla realtà italiana che ha avuto un ruolo importante in questa vicenda.
Quando comincia la vita? L'embrione è un essere vivente? Ha un'anima? Questi interrogativi, tuttora attuali, hanno occupato per secoli la riflessione di medici, teologi e giuristi. In questa ricerca l'autore ricostruisce un momento determinante del lungo dibattito sul controllo della procreazione e la definizione del valore e del significato della vita. Nell'Ottocento l'azione della scienza e della medicina diventa più efficace anche in tema di parto. Alla fine del secolo, la Chiesa, per secoli possibilista, fa la sua scelta: l'Inquisizione romana interviene a mettere ordine nella propria dottrina sul governo della vita e dare ai cattolici strumenti e principi più nitidi per fronteggiare i saperi della scienza.