
La sezione «Nel solco di Ambrogio» raccoglie gli scritti di Inos Biffi dedicati alla sua Chiesa, quella ambrosiana, in cui affondano le sue radici cristiane, la sua formazione, i suoi studi. I primi saggi riguardano lo stesso antico governatore diventato improvvisamente e controvoglia vescovo della città imperiale. Si tratta di schizzi brevi ma incisivi sulla sua dottrina e pastorale, sull’originalità della sua teologia, tutta incentrata su Cristo, sulla novità della sua cura d’anime, tutta dedicata a iniziare i suoi fedeli all’intelligenza, al gusto e al canto del «Mistero». Dopo Ambrogio ricorrono alcuni degli altri grandi pastori che hanno illustrato e impreziosito la Chiesa di Milano, tra i quali il grande autore della Riforma cattolica, san Carlo Borromeo, nei disegni umani un perfetto esponente del nepotismo papale, ma nei disegni divini il riformatore che con le sue potenti e geniali istituzioni ha segnato per secoli e fino ad oggi questa Chiesa, che a ragione può essere definita ambroborromaica.
Sono succedute a san Carlo altre luminose figure di pastori. Inos Biffi rievoca in particolare gli arcivescovi che nel XX secolo sulla sua scia hanno governato la comunità ambrosiana con sapienza operosa ed edificante santità: due infatti - Ferrari e Schuster - sono già beati, e Montini si avvia alla beatificazione, mentre a Giovanni Colombo, che ebbe il dono della Parola per la sua Chiesa, sarà riservato tutto il secondo volume della sezione. Ma insieme con i pastori si incontrano in queste pagine altri rappresentanti di questa Chiesa, con le loro diverse vicissitudini: santi da altare – si pensi al curato Serafino Morazone celebrato dal Manzoni - o altri personaggi insigni che nell’uno o nell’altro modo sono entrati a contatto con la sua vita: si pensi a Newman. Alcuni di essi, come Schuster, Montini, Colombo, furono personalmente incontrati dall’autore di quest’opera, e allora la rievocazione assume, o assumerà, la forma della memoria. Ma, di là dall’interesse storico della materia, questo primo volume che vede la luce nella sezione «Nel solco di Ambrogio» vale anche come una suggestiva ed eloquente testimonianza: mostra come una Chiesa viva possa alimentare una teologia e formare un teologo. Lo riconosce lo stesso autore nelle ricordanze che introducono al volume.
I brevi saggi qui pubblicati non intendono dire cose nuove sulla liturgia, i sacramenti e la Chiesa. Al contrario: mirano a dire cose antiche, quelle che la fede cristiana ha sempre predicato e insegnato. Esse appartengono al mistero, alla verità della fede, e la natura della verità è di risplendere e di essere affascinante.
C’è sempre la tentazione di rendere tali cose totalmente "normali", civilmente accettabili e politicamente corrette. È così che la liturgia diventa una rispettabile attività religiosa dell’uomo, l’Eucarestia una cena a cui partecipa il più degno dei commensali, Gesù Cristo, e la Chiesa, un’associazione dei cristiani.
Tale tentazione presente nella storia è oggi una frequente deviazione.
L’Autore intende riproporre la liturgia non come lodevole attività umana, ma come opera di Cristo crocifisso e resuscitato che prende con sé l’uomo per metterlo in comunione col cielo. Egualmente l’Eucarestia è vista come mistero centrale del cristianesimo, dove Cristo non benedice semplicemente una cena, ma ci offre il suo corpo di Salvatore. Infine la Chiesa è il "corpo di Cristo", l’umanità animata dal suo Spirito, alla cui costruzione ogni cristiano è chiamato a partecipare. E non solo ogni cristiano, ma ogni uomo mosso dal sincero desiderio della verità e dell’amore.
Troppe volte anche gli uomini di Chiesa sembrano più preoccupati del plauso a destra o a sinistra che non della loro peculiare missione di partecipare a tutti il mistero di Cristo, dell’Eucarestia e della Chiesa.
Il mistero cioè che ci permette di sentirci cristiani e di non cessare di stupirci personalmente perché ci è stato reso visibile l’"altro mondo".
Tascabile
I testi di Inos Biffi, puntualmente e riccamente illustrati dai disegni di Franco Vignazia, accompagnano il lettore attraverso quelli che sono comunemente considerati i fondamenti, nonché i rudimenti, della fede cristiana: il Credo, i Sacramenti, i Dieci Comandamenti, la Preghiera.
Un'opera non solo dedicata ai ragazzi che iniziano i corsi di catechesi in preparazione ai Sacramenti, ma anche a educatori e famiglie. Le spiegazioni brevi e semplici rendono infatti questo catechismo adatto anche ad un pubblico adulto che viene aiutato a cogliere nuovamente la bellezza e il significato dei Sacramenti e della Preghiera.
Lo sguardo illuminato di un grande teologo come Inos Biffi inoltre riesce a tracciare un indissolubile tra la tradizione veterotestamentaria e la Rivelazione, spiegando le radici antiche dei capisaldi della fede e rileggendole alla luce del Vangelo e della figura di Gesù.
L’esperienza cristiana - tomo 2 del volume Il mistero di Cristo - si dedica anzitutto a illustrare l’attualità di Cristo attraverso la forma sacramentale: nei "santi segni" della liturgia è presente ed è attiva l’opera di salvezza del Crocifisso risorto.
E lo è particolarmente nel sacramento principale, l’Eucaristia, su cui diverse parti del libro si soffermano lungamente e con speciale compiacenza. Ma i sacramenti sono colmi di grazia perché sono atti di Cristo e sono azioni dello Spirito Santo. E, infatti, molte pagine trattano dello Spirito Santo, che il Signore glorioso non cessa di effondere sulla Chiesa a rendere validi e salvifici i suoi gesti.
D’altra parte, tramite i sacramenti, si diviene figli Dio, a immagine di Gesù Cristo, e quindi da lui ci si trova portati al Padre: Padre suo e Padre nostro, e anche a questo tema è dedicato un ampio saggio.
Vi sono poi, a conclusione, diversi "frammenti di teologia", che irraggiano dagli argomenti principali e illustrano puntualmente l’uno o l’altro aspetto del mistero cristiano, sempre annunciato per essere "sperimentato" e diventare fonte e forma di vita.
Questo breve saggio di Inos Biffi ha come intento quello di risvegliare o anche creare il gusto per il Paradiso di Dante, nel quale la poesia pura ha raggiunto il suo vertice sublime. La terza cantica della Commedia è ritenuta la più difficile, quasi la più arida, rarefatta com'è di immagini, la più ardua nel linguaggio. E infatti essa trasporta in un altro mondo, ultraterreno, privo della visibilità e della sagoma sensibile dei primi due, tutto plasmato di luce, nella quale si annidano i beati. La prima parte del volume inizia alla comprensione della cantica illustrandone il senso nel percorso letterario e spirituale del poeta e mettendo in luce il suo carattere teologico. Nel Paradiso il mistero cristiano appare nella sua "forma": Dante con la sua poesia abbellisce la teologia, la rappresenta come canto, nella sua lirica e nella sua estetica. Quindi il Paradiso come una cattedrale di luce. La seconda parte offre alcuni assaggi di commento al canto X.
Da tali degustazioni potrebbe sorgere il desiderio di inoltrarsi in questa incomparabile gloria del mistero, che per singolare grazia divina Dante ci ha lasciato.
XIV e inizi del XV secolo
Volume sesto di Figure del pensiero Medievale
In coedizione con Città Nuova
Rilegato con sovracoperta
Testi di: J.Biard, I.Biffi, S.-T. Bonino, F.Buzzi, M.J.F.M.Hoenen, C.Marabelli, E.Reinhardt, F.Stella
Queste brevi meditazioni raccolte da Inos Biffi - secondo lo spirito, l'argomento e i testi, specialmente ambrosiani, dell'anno liturgico intendono invitare per qualche attimo al raccoglimento e alla preghiera, e alimentare la comunione all'orazione e al rito più disteso che la Chiesa compie nella sua liturgia. Il formato tascabile del volumetto ne rende agevole l'uso. Il "breviario" parte dall'avvento e percorre l'intero anno sacro o tutta la "corona della benignità dell'anno di Dio". Sarà facile ritrovare il tempo che la Chiesa sta vivendo, per mettersi in sintonia con essa, e incontrare il Signore forse nelle occasioni e nei luoghi più impensabili. Infatti, come ricorda sant'Ambrogio: "Tu appena incominci a cercarlo, e Cristo ti è già vicino".
I poeti dell'anno liturgico: l'espressione antica e moderna della tradizione religiosa milaneseIl mistero cristiano si fa poesia e canto negli inni sacri di sant’Ambrogio e di Alessandro Manzoni. Questo volumetto contiene i commenti di Inos Biffi a questi inni.
Anzitutto a quelli dell’antico vescovo di Milano, che, con fine intuito pastorale e con autentica ispirazione poetica, insegnò ai suoi fedeli a rendere "canora" la confessione della fede e a proclamarla in versi: sono gli inni ambrosiani di continuo imitati ma non mai superati. I fedeli imparavano l’autentico Credo cantandolo nei momenti principali della giornata e nelle feste dell’anno liturgico. Ma la Chiesa di Milano ha conosciuto un altro poeta dell’anno liturgico: Alessandro Manzoni con i suoi Inni Sacri.
Anch’egli, attratto dai misteri della redenzione, li ha convertiti in lirica. E la stessa Chiesa di sant’Ambrogio ne ha riconosciuto il valore, inserendone larghi tratti nella sua stessa liturgia. Come si vede: un santo vescovo e un grande scrittore e testimone della fede, che hanno dotato di un prezioso e squisito patrimonio la tradizione della preghiera cristiana. I commenti di Inos Biffi, pur nella loro brevità, iniziano al gusto di questi gioielli di ortodossia e di poesia.
Nel quadro dell’"Opera Omnia" di Inos Biffi - dopo i volumi della sezione «La costruzione della teologia medievale» - Il Mistero di Cristo comprende i saggi dedicati alla riflessione sulla «sacra dottrina» e su alcuni dei suoi contenuti fondamentali.
Il primo tomo Sapere il Mistero è dedicato alla conoscenza dell’eterno progetto divino, cioè di Gesù, il Crocifisso Signore: egli è, infatti, la mediazione, la forma e il fine di tutta la realtà, e particolarmente dell’uomo, rappresentando, così, il principio e la sostanza di tutta la Rivelazione. È, allora, evidente la conseguenza sul piano del metodo teologico, che consiste nella lettura e nell’interpretazione rigorosa di ogni cosa dal profilo di Cristo. Il che equivale a riconoscere il cristocentrismo al cuore della teologia e a ritenerlo la condizione assoluta di un rinnovamento della figura della teologia. D’altronde, ciò corrisponde all’itinerario che l’autore ha percorso nei lunghi anni del suo studio e delle sue ricerche e che lo ha portato, di tappa in tappa, alla consapevolezza sempre più esplicita e congruente del primato del Cristo Risorto e glorioso.
Col rilievo del metodo, Sapere il mistero considera tuttavia anche alcuni aspetti del dogma cristiano, nei quali l’opera del Crocifisso salvatore si rifrange, mostrando la sua multiforme ricchezza. Il secondo tomo tratterà L’esperienza del mistero, in particolare nella forma dei sacramenti, che sono la presenza del Signore nel tempo della Chiesa, specialmente nell’Eucaristia, che di quella presenza e di quella esperienza costituisce la pienezza.