«Otto storie di persone decise a salvare il mondo. Un passo alla volta un giorno dopo l'altro. Per fare la differenza. Vite speciali di persone normali. Care amiche e cari amici che tenete tra le mani questo libro, vorrei raccontarvi perché ho deciso di scriverlo e come poi, all'improvviso, l'avvento tragico della pandemia ne abbia condizionato e arricchito il senso. Tutto è iniziato due anni fa, quando Greta Thunberg ha sensibilizzato il mondo intero riguardo allo scempio ambientale e al conseguente cambiamento climatico in corso. Dal nulla, la sua azione ha acquisito una potenza tale da coinvolgere anche i potenti del globo, travolti dalle critiche per la loro miopia generazionale. Una bella storia, certo, ma anche il trampolino per porgersi due domande obbligate: quanto, nella vita concreta, il desiderio di arginare la devastazione terrestre si traduce in comportamenti virtuosi? E chi è davvero disposto, al di là dei nobili pensieri e delle belle parole, a battersi in nome di questa sfida? Interrogativi urgenti prima dell'era Covid-19 e ancora di più oggi che è stato chiarito il legame tra la mancanza di rispetto della natura e la diffusione di nuovi virus. Come dunque sconfiggere il senso di fragilità che ha colpito le nostre vite, respirare un nuovo ottimismo e ispirarsi a comportamenti in armonia con l'ambiente? Le risposte che ho trovato sono racchiuse nelle storie speciali di persone normali. Non le mirabolanti imprese di supereroi dai poteri magici, ma l'impegno di giovani e meno giovani che con grinta hanno agito e agiscono in difesa del pianeta. Otto capitoli con protagonisti distanti tra loro per età, formazione e attitudini. Ma comunque uniti dalla consapevolezza che - volendo - tutti possono fare la differenza. Una grande differenza. Per questo il libro si intitola "La Terra siamo noi": perché spero che, letta l'ultima pagina, e condivisa l'ultima emozione di questi ragazzi e adulti inarrestabili, vi venga voglia di ispirarvi al loro impegno. Condividendo, oltre le incertezze attuali, il piacere di aiutare l'ambiente e noi stessi.» (Riccardo Bocca)
Abbiamo individuato un’organizzazione criminale costituita per lo smaltimento illecito di rifiuti radioattivi e altre sostanze nocive atte ad attentare all’incolumità dell’intera popolazione mondiale.
Antonino Greco
capo del Nucleo operativo provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria
Al largo delle coste italiane, davanti a spiagge affollate di bagnanti e in tratti battuti quotidianamente dai pescherecci, giacciono navi cariche di rifiuti tossici e radioattivi, affondate dalla mafia. I primi sospetti risalgono al 1994, ma è con le rivelazioni, dieci anni dopo, del boss pentito della ’ndrangheta Francesco Fonti che la questione esplode. Fonti indica infatti la zona davanti a Cetraro, lungo la costa tirrenica della Calabria, dove da anni si registrano valori allarmanti nelle incidenze di alcuni tumori, come un sito di affondamenti criminali. Le indagini partono, ma subito la notizia viene smentita anche da alte cariche dello Stato. L’ennesimo caso montato da media irresponsabili? Riccardo Bocca, che dal 2004 si espone denunciando i lati oscuri di questa vicenda, dimostra definitivamente in questo libro che non si tratta di un’ipotesi assurda: le navi ci sono e sono tante. Un sistema clandestino di smaltimento dei rifiuti al quale partecipano cosche, aziende, armatori, Servizi segreti. Chi cerca la verità viene depistato, fermato per vie ufficiali o, come il capitano Natale De Grazia, muore misteriosamente. Intanto nuovi documenti – pubblicati qui per la prima volta – mostrano che il governo italiano ha pagato il pentito Fonti, per collaborazioni segrete. Un’inchiesta forte, per non permettere che un grande disastro internazionale venga insabbiato.
Riccardo Bocca (Milano 1964) è giornalista dell’“Espresso”, incaricato delle inchieste e dei servizi speciali per la redazione attualità. I suoi ultimi libri sono Tutta un’altra strage (BUR Futuropassato 2007) e Gli anni feroci (Rizzoli 2009).
Alberto ha vissuto il suo quarto d'ora di gloria negli anni Ottanta, quando è scoppiato a ridere, davanti alle telecamere, in faccia all'uomo più potente d'Italia, Giulio Andreotti. Dopodiché il quarto d'ora si è prolungato, perché una Rai già avida di volti nuovi gli ha offerto di condurre Supersmile: un programma dal quale ha avuto soldi e il lasciapassare per il paradiso delle celebrità. Poi la trasmissione è stata soppressa e la festa è finita: di colpo. Oggi, a quarant'anni, con un matrimonio sull'orlo del fallimento, un figlio che non sa come educare e un padre anziano nelle mani di una badante slava, Alberto si è perso. Ha provato a riciclarsi come motivatore di manager ed è strapagato per alimentare suggestioni. Ma il denaro non gli basta: ha conosciuto il successo e ha un disperato bisogno di riassaporarlo. Perciò coglie l'opportunità di aiutare un ex compagno di scuola, Massimo Dandi, a diventare sindaco di una cittadina di provincia. Siamo ai margini dell'impero, ma l'ambizione è sconfinata e per Alberto, disposto a tutto pur di risorgere, è il primo passo verso il gran ritorno. Il romanzo di Riccardo Bocca si addentra nello sprofondo immorale dell'Italia contemporanea, offrendoci il più realistico bestiario mai letto. Alberto siamo noi, e questi anni feroci sono il nostro pane quotidiano.
Da questo racconto, rigorosamente fondato su fatti e notizie rimasti finora insabbiati, prende vita l'esperienza collettiva degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, quando la democrazia italiana fu messa a dura prova dai terrorismi nero e rosso.