Le bambine e i bambini d'oggi alla soglia del terzo anno di vita si presentano come soggetti in larga misura già formati, nell'ambito cognitivo e in quello emotivo, dall'esposizione precoce e intensa ai prodotti dell'industria culturale e dei consumi di massa, che li indirizzano verso atteggiamenti e abitudini mentali caratterizzati da conformismo, individualismo, narcisismo. Attraverso il recupero e il riadattamento dei dispositivi didattici tipici della pedagogia progressista (il gioco, i canti, l'animazione, la lettura, l'osservazione) la scuola dell'infanzia si configura come una possibilità di formazione diversa. Nel volume si propone di costruire curricoli evolutivi fondati sull'organizzazione condivisa tra bambini, insegnanti e genitori di tempi, spazi e attività didattiche.
Partendo da riflessioni sul ruolo della manualità e dell'espressività nella vita dell'uomo, ci si interroga su quanto la scuola sappia accogliere questo aspetto essenziale della cultura dell'umanità, per formare persone che sappiano gioire, crescere e apprendere attraverso l'esperienza delle loro mani. In appendice, si trova una proposta di trenta attività "da laboratorio" con coefficiente di difficoltà diverso, ma adeguate per bambini di 7, 8 anni. Tutte quante richiedono materiali ed attrezzature alla portata di un laboratorio scolastico e possono essere eseguite e completate in un'unica seduta così da consentire al bambino di veder concluso il suo oggetto alla fine di ciascun laboratorio.