Cosa vuol dire essere "maestro"? Come demolire il pregiudizio relativo alla Scuola dell'infanzia come "prima scuola", preparazione se non anticipazione del grado scolastico successivo, e come acquisizione sempre più precoce di contenuti disciplinari? Il libro parte dal confronto tra le visioni tradizionali delle strutture per l'infanzia, ponendo al centro le tematiche dell'"accoglienza" e della "cura", sviluppa la tematica della "pedagogia dell'ascolto" e della "pedagogia della cura" per introdurre poi alla "scuola dei sentimenti", all'uso pedagogico delle emozioni e ai rapporti tra i sentimenti dell'adulto e gli stati d'animo del bambino, dove la consapevolezza e "l'uso" degli scambi affettivi diventano uno strumento fondamentale di crescita e di educazione. Il tutto riconduce al senso della "maestritudine", al ruolo sociale di maestro, alle consapevolezze che questo comporta, alle dinamiche emotive, di gruppo, di genere e sociali.
Il senso più profondo dell'asilo-nido è il suo essere luogo di relazioni. Il nido non è la prima scuola del bambino, non è concepito per l'apprendimento precoce né per l'insegnamento in senso formale e tradizionale. Ciò non significa che non si richieda un'alta qualificazione psico-pedagogica degli operatori, anzi, il contrario. Al centro dell'intervento educativo del nido si pone sviluppo di relazioni significative tra adulti e bambino e tra i bambini. Il volume, attraversando le tematiche cruciali del servizio - quali le aspettative e i pregiudizi, l'organizzazione dello spazio, il gioco, l'ambientamento, rapporto con le famiglie - intende porre le emozioni al centro della riflessione e dell'azione educativa. Vengono approfondite le dinamiche emotive dei piccoli, degli educatori e dei genitori. La pedagogia dell'ascolto, degli affetti e delle relazioni viene così a fondare la professionalità e la pratica degli asili-nido.