Come presentazione ci avvaliamo delle parole dell’Autore stesso:
«Ho scelto le Sette Parole di Gesù sulla Croce perché sono un vangelo vivente per tutti gli uomini, non fatto di parole vuote né di cose scontate. In esso ardono robusti, perenni messaggi di vita, che proprio chi soffre più profondamente può apprezzare di più!...
Le ultime Sette Parole di Gesù hanno illuminato il mio cuore. Ed io ora desidero condividerle con voi, le prego, le offro a voi tutti perché possiate, attraverso la meditazione di esse, essere penetrati dalla Luce di Dio, dove il principio e la fine si ritrovano magnificamente uniti».
GianCarlo M. Bregantini
La tunica dalle lunghe maniche è l'abito prezioso che Giacobbe dona a Giuseppe, il figlio prediletto. È il punto di partenza di una delle storie più belle della Bibbia, un gioiello di letteratura ma anche una vicenda in cui possiamo specchiare le nostre vite. Ci scopriamo così simili ai fratelli di Giuseppe, pieni di invidia e gelosia, presi dalla voglia di primeggiare, incapaci di comprendere che l'unico Padre ama ciascuno di noi in modo differente ed esclusivo. Mons. Bregantini, con la sua capacità di far "parlare" il testo biblico e di calarlo nel vivo delle nostre esistenze quotidiane, offre uno strumento dal linguaggio accessibile a tutti, per la riflessione personale e comunitaria.
Un vescovo si confessa. Lo fa sulle orme di sant'Agostino: una confessione di lode. L'arcivescovo GianCarlo Maria Bregantini, rispondendo alle domande del teologo Valentino Salvoldi, rivede la sua vita alla luce dell'eroica fede dell'apostolo Pietro. Fede, fonte di estasi e di tormento, dono che porta i suoi frutti in noi nella misura in cui testimoniamo il nostro credo con quella carità che "tutto crede, tutto spera, tutto sopporta", con la grandezza e i limiti di tutto il nostro essere. La fragile fede del Principe degli Apostoli il quale non a caso ha due nomi: Simone il peccatore e Pietro il santo. Gli autori, analizzando la fragilità umana, mostrano come convertirla in forza. Offrono un testo utile sia per un approfondimento personale, sia per una preparazione a gruppi del Vangelo: serve a rafforzare la fede, per vivere in pienezza la nostra vita. Una gioiosa avventura per chi fa proprio il motto di sant'Agostino: "Ama e capirai".
Davanti al volto dell'uomo che soffre, di profilo c'è sempre il volto di Gesù. E, più guardi quello dell'uomo, più scopri che dietro c'è bisogno del suo volto. E più leggi il volto di Gesù, più senti che s'incarna oggi nelle mille sofferenze del nostro tempo, ma che Lui è già presente in ogni lacrima. Non la lascia però senza risposta. Ci guarda, ci osserva e l'asciuga, come ha fatto con il tradimento, il rinnegamento di Pietro.
Un originale racconto, rivolto ai giovani, ispirato dalla fiaba di Biancaneve. Un invito ai ragazzi a scoprire e valorizzare le loro potenzialità e la loro personalità.
Per un cammino quaresimale guardando a Colui che abbiamo trafitto e ascoltando le sue Parole penetranti e vivissime. Coed. Elledici-Isg.
Ogni anno Monsignor Bregantini, all'inizio dell'anno scolastico, è solito inviare un "messaggio" di augurio ai ragazzi e ai giovani studenti, che può diventare anche un invito a scoprire o a valutare positivamente una parte della loro personalità. Questo volume raccoglie alcuni di questi messaggi, che partono normalmente da un racconto o da un personaggio noto (biblico o no), per parlare a questi giovani e per invitarli a essere protagonisti della loro storia e non paurosi burattini in mano a chi ha tutto l'interesse a che le cose stiano come sono o, peggio ancora, per sfruttarli o manipolarli attraverso la lusinga o la paura.
Anche quest'anno, come sua abitudine, monsignor Bregantini ha inviato un "messaggio" a tutti i ragazzi e giovani all'avvio dell'anno scolastico. È un messaggio originale, in forma di racconto-dialogo, che porta in sé un programma di vita, una strada da percorrere individualmente e insieme, per creare o rinnovare una società più solidale e più onesta: un invito a superare le difficoltà... "vincendo ogni paura!".
Il sussidio, basato su 6 Lectio, cerca di dare una risposta alle stesse domande che si facevano i personaggi biblici, e che anche noi oggi ripetiamo davanti alle cose difficili della nostra vita. L'attenzione quindi è data alle nostre famiglie, chiamate, come ci dicono gli Orientamenti pastorali della Chiesa Italiana per il prossimo decennio, ad "educare alla fede, accompagnare la vita, aprirsi alla città". L'autore insiste sulla Lectio, "che ha una grande forza missionaria: fa aprire le case alla Parola, fa entrare la voce di Dio nelle nostre cucine, invita le famiglie vicine a unirsi per condividere con semplicità le stesse fatiche e gioire delle stesse gioie".
Il giorno in cui s'insediò nella diocesi di Locri-Gerace fu accolto con una bomba sotto il palco e alle forze dell'ordine che gli intimavano di accettare la scorta oppose un netto rifiuto. Vescovo della gente fra la gente, monsignor Bregantini combatte la mafia e le sue derive da una vita intera. E dal di dentro. Non disdegna di entrare nelle case delle 'ndrine per consolare una madre che piange il figlio ucciso o per tentare una pacificazione. Dopo la strage di Duisburg, si reca con un gruppo di preti e laici in Germania a sostenere la comunità calabrese. All'indomani dell'uccisione del politico Francesco Fortugno, si fa promotore insieme a tanti giovani del movimento "Ammazzateci tutti". Nel racconto di un uomo del Nord, che ha scelto di essere prete operaio, poi cappellano delle carceri e infine vescovo al Sud, si alternano storie drammatiche a tante esperienze positive di collaborazione civile ed ecclesiale: nelle scuole, con le parrocchie, con le associazioni anti-racket, con le realtà culturali e con tante persone che non cessano di credere nella legalità e nella cittadinanza attiva. Sono pagine che non si limitano a denunciare le ambiguità mafiose - nell'atteggiamento di chi paga al bar, nell'ostentazione della ricchezza, nella connivenza con la Chiesa - ma che documentano la forza di una tesi: "La mafia ha orrore della bellezza. Una delle migliori forme di antimafia è il gusto del bello, del buono e del vero. Il destino non è ineluttabile, il Sud può vincere".