Eura, ragazzina vispa e riflessiva, ha un sogno: inventarsi una maschera e colorarla da sola. Il giorno del suo compleanno, il papà, Diego, la porta a Venezia, in cerca dell'antica bottega dove sa che la figlia potrà realizzare quel sogno. E da quella bottega fantastica cominceranno le avventure che porteranno Eura nel mondo magico del tirannico Leone Panta e poi nel Regno di sotto, da dove insieme ad Arlecchino e a una Colombina diventata gatta, organizzerà una fuga rocambolesca piena di imprevisti e personaggi indimenticabili. Una storia che attraversa tante storie e tante 'maschere' antiche e nuove e racconta quanto siano importanti la libertà e il desiderio di sapere, di creare.
Albert Camus è stato uno degli autori più significativi e originali del Novecento. Celebre soprattutto per i romanzi (Lo straniero, La peste, La caduta) e le pièce teatrali (Caligola, Il malinteso, I giusti), venne a lungo dimenticato in quanto intellettuale critico e militante senza partito. Solo ora che la sua figura è pienamente uscita dal cono d'ombra nel quale era stata relegata, quella della polemica con Sartre, i saggi e gli interventi politici di Camus, letti senza le lenti delle ideologie, vengono valutati per ciò che realmente esprimono. Le sue prese di posizione di sinistra libertaria, nel contesto di una guerra fredda dominata dalla logica del "con me o contro di me", caddero nel vuoto, bollate come inattuali. "Lui è andato avanti da solo e a volto scoperto" dice la figlia Catherine. E oggi sono proprio la coerenza e la sincerità di certe posizioni, sul franchismo, sulla politica sovietica e il comunismo, sulla questione algerina o sul federalismo europeo, a fornirci solidi strumenti per leggere in modo inedito il nostro passato prossimo e per interpretare e affrontare il nostro presente. Un saggio, questo, che segue il filo del pensiero di Camus e non semplicemente la cronologia dei fatti che segnarono la sua breve ma intensa vita.