«Dovunque voi siate, non costruite mai muri né frontiere, ma piazze e ospedali da campo». Papa Francesco ha invitato la Chiesa italiana a riscoprire un nuovo umanesimo partendo dai sentimenti di Gesù, in particolare dalla sua umiltà, dal suo disinteresse, dalla sua beatitudine. È un invito evangelico che richiede una rinnovata passione di fede, una più esigente compagnia con tutti, un amore più concreto per le nostre comunità cristiane.
Alcuni atteggiamenti – compassione, discernimento, paura, bellezza, sogno – potrebbero rappresentare un prezioso contributo per dare concretezza al dialogo e all’incontro in un tempo in cui dominano pregiudizi, aggressività, individualismi e narcisismi di diversa natura.
Per crescere come piazza di incontro è necessario partecipare con passione alla vicenda di tutti, in particolare dei più poveri, fare discernimento evangelico sull’oggi, rendere compagna la paura che induce paralisi e fuga. E lasciarsi interrogare da sogni e visioni che il vangelo sempre apre nelle nostri notti.
Attraverso immagini e atteggiamenti papa Francesco propone un volto della comunità cristiana che richiama e coinvolge anima e corpo, mentre con le sue parole semplici e immediate invita ad attingere direttamente alla Scrittura e ai testi fondamentali del Vaticano II. Proprio l'intreccio delle parole della Bibbia, del Concilio e del vescovo di Roma consente di contemplare alcuni volti della Chiesa: popolo di Dio, popolo di poveri, corpo di Cristo, tempio dello Spirito Santo, città di Dio, sposa dell'Agnello. Una contemplazione capace di aprire le porte a un "noi" ecclesiale attraverso l'accoglienza e la maturazione di precisi atteggiamenti evangelici - gioia, ascolto, fraternità, corresponsabilità, presenza nella vita quotidiana nelle città - e la possibilità di considerare nuovamente la Chiesa come un mistero personale e non una semplice struttura organizzativa.
Nel Vangelo di Giovanni, Gesù e i discepoli condividono un momento di difficoltà e insieme cercano di intravedere atteggiamenti e percorsi per affrontare il futuro. È la narrazione riportata nei capitoli 13-17, comunemente chiamati "discorsi di addio", perché collocati dall'evangelista poco prima della passione e della morte di Gesù, ma in realtà strutturati come "conversazioni". Il volume non si propone di offrire un'esegesi completa ed esaustiva del testo giovanneo, ma di cogliere sollecitazioni e stimoli per rileggere il rapporto personale con Cristo e la sua incidenza nella vita e nella missione delle comunità ecclesiali. Il lavoro è suddiviso in tre parti: la prima ripercorre i capitoli 13-16 del quarto Vangelo per scoprirne le dinamiche e i processi di fondo in ordine soprattutto alla dimensione ecclesiale; la seconda è incentrata sulle cinque promesse dello Spirito Santo presenti nei capitoli 14-16; la terza si conclude con alcune riflessioni sulla preghiera di Gesù (capitolo 17).
Descrizione dell'opera
Per argomentare con i giovani, l’autore utilizza la categoria del sogno, capace di trascendere ogni limite e vincolo imposto dalla realtà: «attraverso l’incontro con ciò che appare fiabesco, irreale, virtuale, ciascuno viene come gettato nell’incanto; può essere sospinto in un orizzonte che permette di cogliere in trasparenza il “non detto” del vissuto quotidiano». Il sogno trasforma e ripropone le emozioni e i desideri più profondi, consente di avventurarsi in sentieri dove nulla è dato per scontato: in un certo senso suggerisce un modo di essere che va custodito anche da svegli e che avvicina alla dimensione trascendente.
Anche la Bibbia, infatti, parla dei sogni: nell’incontro con le figure di Giacobbe, dei Magi e di san Giuseppe, tutte raggiunte dal messaggio del Signore durante il sonno, l’autore vuole mostrare ai giovani la vitalità dell’intreccio tra il mistero di Dio e la vita quotidiana.
Il volume nasce come raccolta e approfondimento di tutti gli interventi che l’autore ha proposto ai giovani della diocesi di Lucca in preparazione alla GMG di Colonia.
Sommario
Preludio. Introduzione (mons. I. Castellani). I. Dimensioni antropologico-culturali del sogno e del sognare. 1. I giovani nella “penombra del sogno”. Intermezzo. II. Aspetti del sogno e del sognare nella Bibbia. 2. In sogno con Giacobbe. Interludio. 3. In sogno con i Magi. Pausa. 4. In sogno con Giuseppe. Cantata. Conclusione. Fuga.
Note sull'autore
Marcello Brunini (1951), ordinato sacerdote nel 1975, è vicario generale dell’Arcidiocesi di Lucca. Laureato in psicologia, insegna teologia spirituale e scienze umane presso lo Studio teologico interdiocesano di Camaiore (LU). Ha pubblicato saggi di psicologia, sociologia, spiritualità e i volumi La preghiera del cuore nella spiritualità dell’Oriente cristiano, EMP, Padova 1997; Lettura pastorale della Prima lettera ai Corinzi. Vangelo e comunità, 2001, 22003; Maestro, dove abiti? Donne e uomini alla sequela di Gesù nel Vangelo di Giovanni, EDB, Bologna 2003 22004; Ospitare la vita. Sentieri di fede, di interiorità, di pace, EDB, Bologna 2004.
L’ospite è colui che accoglie un forestiero o un amico nella sua casa e, al tempo stesso, colui che viene ospitato. La vita è ospite per eccellenza: colei che accoglie, nutre, protegge, ferisce; colei che è ospitata, abitata, accolta, ferita. In questo senso, la vita trattiene qualcosa di divino: viene affidata da Dio come un quasi sacramento che l’uomo ospita ed è chiamato ad abitare.
I sette capitoli del volume sono un invito sommesso a ospitare e abitare la vita nella sua profonda e provocatoria quotidianità. Sono sentieri per rintracciare, nella debolezza, le tracce di un Dio che, abitando in ciascuno, nella storia, nel cosmo, prende l’uomo per mano affinché sia ‘vitale’, custode del passato e generatore di futuro.
Il primo ‘dolce ospite’ del cuore umano è il Dio Trinità: imparando a ospitare la vita, l’uomo non dovrà più attendere, più o meno passivamente, la pienezza di un aldilà, ma, pronto ad accogliere il dolore del mondo, potrà anticipare quell’umanità nuova che è già presente nell’opacità del quotidiano.
Sommario. Introduzione. 1. Ospitare la sequela di Cristo Signore. 2. Ospitare le «ferite». 3. Ospitare la bellezza. 4. Ospitare la relazione. 5. Ospitare la preghiera. 6. Ospitare l’educazione. 7. Ospitare la mitezza e la pace. Conclusione. Bibliografia.
Note sull’autore
Marcello Brunini, nato nel 1951, è presbitero della Chiesa di Lucca dal 1975. Già parroco e padre spirituale del seminario diocesano, attualmente insegna teologia e scienze umane presso lo Studio teologico interdiocesano di Camaiore. Collabora, come docente, con l’Istituto Edith Stein (Edi.S.I.). Ha pubblicato saggi di psicologia, sociologia e spiritualità e i volumi: La preghiera del cuore nella spiritualità dell’Oriente cristiano, EMP, Padova 1997; Lettura pastorale della Prima lettera ai Corinzi. Vangelo e comunità, EDB, Bologna 2001, Maestro, dove abiti? Donne e uomini alla sequela di Gesù nel Vangelo di Giovanni, EDB, Bologna 2003.
Origine e significato per l'uomo d'oggi di una pratica spirituale caratteristica dei monaci della chiesa orientale, ma adatta a sviluppare lo spirito di preghiera di ogni cristiano