"Spaccio de la bestia trionfante" è apparso a Londra nel 1584. Le sue parole chiave sono: giustizia, legge e giudizio, nella prospettiva di una radicale riforma morale e civile, utile e pragmatica, che implica nel contempo un profondo rinnovamento interiore dell'uomo. La conquista di una rinnovata umanità comporta lo spaccio (l'espulsione) dei vizi/bestie che infestano l'animo umano, rappresentati nell'opera attraverso la personificazione delle costellazioni celesti, tramite cioè quelle figure mitologiche che sin dall'antichità erano assurte a simboli di specifici tratti caratteriali. Questa edizione offre al lettore il testo italiano curato da Canone mediante una collazione del testo critico con diversi esemplari della cinquecentina.
Il volume raccoglie tutte le opere filosofiche italiane di Giordano Bruno: dialoghi cosmologici d'ispirazione copernicana e dialoghi morali, tutti risalenti al biennio 1584-85. La curatela dell'edizione è affidata a Michele Ciliberto, studioso di Bruno e presidente del comitato di celebrazioni dell'anniversario della sua morte, che firma il saggio introduttivo.
L'entusiasmo e il furore come mezzi per raggiungere la conoscenza della verità. Il sonetto come espediente narrativo per trasmettere suggestioni filosofiche del tutto nuove e rivoluzionarie per l'epoca. Sono solo due aspetti di quest'opera che può essere considerata una testimonianza straordinaria del coraggio intellettuale e dell'originalità teorica di Giordano Bruno. "Gli eroici furori" rappresentano una tappa fondamentale della "nolana filosofia". Stampati a Londra nel 1585 in un periodo per molti versi decisivo, in cui Bruno sviluppa in modo organico i motivi centrali della propria ricerca raccolgono gli esiti di un confronto serrato con la tradizione neoplatonica e aristotelica, e sviluppano una teoria della conoscenza intesa come autentica riforma interiore, per trasformare il destino dell'uomo, strutturalmente limitato e finito, aprendolo all'esperienza della verità infinita.
Commedia in cinque atti scritta probabilmente a Parigi nel 1582. La commedia, nella sua storia iniziale e nell'apparato di cui si circonda, pare un episodio della guerra condotta dal Bruno contro l'accademismo, il conformismo e la pedanteria. La trama si annoda su tre motivi: "sono tre materie principali, spiega l'autore, intessute insieme... l'amor di Bonifacio, l'alchimia di Bartolomeo et la pedanteria di Manfurio; però per la cognizion distinta de' soggetti, ragion dell'ordine et evidenza dell'artificiosa stesura, rapportiamo prima da per lui l'insipido amante, secondo il sordido avaro, terzo il goffo pedante".