Quando Ludovico Buonarroti mise il piccolo Michelangelo a balia dalla moglie di uno scalpellino non poteva certo immaginare che il figlio sarebbe diventato uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Un romanzo storico in cui Beatrice Buscaroli fa incontrare al lettore un Michelangelo avanti negli anni che - incoraggiato dal giovane nipote - racconta di Lorenzo il Magnifico e del Giardino di via Larga, di Angelo Poliziano e Girolamo Savonarola. A metà strada tra il romanzo storico e il memoir, la figura di Michelangelo emerge in tutta la sua grandezza e con altrettanta forza sono tratteggiati tutti i personaggi con i quali incrocia la sua esistenza, come Domenico Ghirlandaio il mastro invidioso - o Pietro Torrigiano - il rivale rissoso - che con un pugno deformò irrimediabilmente il naso di Buonarroti.
Tra il giovane pittore, attento studioso dell’arte italiana, e l’insoddisfatto vizioso che cerca consolazione nell’alcol e nella droga è racchiusa la mirabile parentesi della ricerca solitaria, unica e rigorosissima di Amedeo Modigliani.
Il suo ideale artistico nasce e prende forma nella Livorno di fine Ottocento, alla scuola dei macchiaioli, sotto lo sguardo di Giovanni Fattori. Impara a penetrare la struttura intima delle cose, e da qui si rivolge al passato, custodito a Firenze, a Napoli, a Venezia: Masaccio, Tino di Camaino, Carpaccio, Tiziano... Dai viaggi, dal confronto con l’arte italiana prorompe la volontà di dedicarsi a un’«opera nuova», dal confronto con gli altri pittori la rivelazione della grande arte del nuovo secolo che sta nascendo in quegli anni a Parigi.
Oggi Modigliani è uno degli artisti più amati dal pubblico, dai giovani, da tutti coloro che si mettono in coda per vedere le mostre. Il suo catalogo raccoglie l’opera di uno dei maggiori artisti che l’Italia abbia avuto. I nudi sono forme severe su cui il colore accende la vita di un nuovo sistema pittorico che ha scosso la raffigurazione nel Novecento.
Ha inventato il ritratto moderno, inquieto e interrogativo, ha rappresentato poeti e cameriere, bambini e mercanti, mendicanti e donne. Lo ha fatto in una maniera unica, con una visione indipendente che Beatrice Buscaroli ricostruisce con uno sguardo critico innovativo, che scrosta dalla vita e dal lavoro di Amedeo Modigliani le leggende e i cliché nati il giorno stesso della sua morte. Rigorosa nel ricreare l’ambiente italiano e parigino a cavallo tra Ottocento e Novecento, aperta e acuta nella lettura dei gesti della tecnica artistica, la voce dell’autrice diventa trascinante nel racconto biografico, nel restituire l’intensità con cui Amedeo Modigliani visse, dipinse, scolpì.
Beatrice Buscaroli insegna Storia dell’arte alla facoltà di Conservazione dei beni culturali presso l’Università degli Studi di Bologna-Ravenna. Nel 2009 ha curato il Padiglione Italia alla 53a Biennale d’Arte di Venezia. Tra le pubblicazioni ricordiamo: Max Klinger (Ferrara Arte, 1996), Pinacoteca nazionale, Bologna (Il Sole 24 Ore – Electa, 2005), I colori nelle mani (Marietti 1820, 2009).
Pagine di incanti, di ombre, di meserie e di genio... Questo libro racconta tanti artisti, le loro vicende, i loro incontri, per raccontare l'unica cosa che non si può descrivere: l'arte. Con il realismo e la precisione della esperta storica d'arte e con lo stile commosso e coivolgente di chi ama quel che racconta, Beatrice Buscaroli ci guida con racconti concisi e intensi in una galleria di ritratti dal Quattro al Novecento. Un viaggio che al colto d'arte illuminerà nuovi riflessi di interpretazione e del volto di tanti geni. E che introdurrà il novizio della storia dell'arte ai segreti di uomini che cercano il visibile (e onorano l'invisibile) con i colori nelle mani.
Atelier Dante propone il testo di una conferenza, tenuta nell'ambito del festival Dante 09 (Ravenna, settembre 2008) in cui l'autrice ha raccontato i pittori e le figure del vedere dantesco, da Giotto a Cimabue, dagli affreschi ravennati ai chiostri bolognesi, fino alle immagini che il poema ispirò nei secoli successivi: Michelangelo, Rodin, Previati.