Gesuita e teologo di fama mondiale, Jacques Dupuis fu prima missionario in India, poi docente alla Gregoriana di Roma. Reso famoso da Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso, ha cercato di riconoscere alle religioni del mondo un ruolo positivo in quanto espressioni della sovrabbondante grazia di Dio. Non sempre è stato facile capire, però, come questa generosa apertura si concili con la fede in Gesù Cristo, unico salvatore universale. Ed ecco allora il senso di queste pagine, che ambiscono non solo a riprendere, ma anche a proseguire oltre il pensiero di Dupuis. Caccaro, egli stesso teologo e missionario, riconosce anzitutto che il pluralismo e la diversità di religione sono di fatto e di diritto «una sapiente volontà divina», come ci ricorda il Documento sulla fratellanza umana di Abu Dhabi. Inoltre egli afferma che è possibile far valere l'assolutezza, l'unicità, la necessità di Gesù nella misura in cui lui si riconosce la rivelazione di quel Dio che da sempre custodisce in sé l'assolutezza, l'unicità e la necessità di ogni essere umano. In Gesù, infatti, ogni uomo fa una differenza in Dio. Alla questione cristologica Jacques Dupuis ha dedicato le sue migliori energie, spingendosi ai limiti dell'ortodossia pur di "esplorare le frontiere". Le soluzioni escogitate allora rivelavano una certa criticità. Qui Alberto Caccaro indica delle piste ancor più promettenti.
Il titolo del libro si ispira ad uno dei dialoghi contenuto nell'opera di V. Solov'ëv, Breve racconto dell'Anticristo. «Che cosa avete di più caro nel Cristianesimo?» è la domanda che viene rivolta ad uno sparuto gruppo di credenti. E la loro risposta, immediata e certa è: «Quello che noi abbiamo di più caro nel cristianesimo è Cristo stesso»! I nove saggi qui raccolti vorrebbero condurre a questa medesima certezza attraverso un percorso che dall'ateismo indifferente e «confortably numb» dei nostri giorni, porti alla fede in Cristo. Il libro suggerisce una «svolta di respiro» che sappia impreziosire ed esaltare l'umano attraverso il confronto serrato con la Scrittura, la filosofia, la letteratura, la santità, e così passare dall'estraneità di Caino che nella riscrittura biblica di M. Gualtieri si definisce «il primo errore di Dio», alla riscoperta della propria coscienza come «il vero vicario di Cristo in terra» (J. H. Newman).
Il caso serio del cristianesimo è l’esito di un lavoro di ricerca che accosta due tra i maggiori teologi del secolo scorso, Karl Rahner e Hans Urs Von Balthasar. Il confronto fra le rispettive posizioni teologiche consente di imbattersi nel “caso serio” del cristianesimo che è Gesù Cristo, la sua passione morte e risurrezione, figura indispensabile per un’autentica comprensione del mistero di Dio e dell’uomo. Di fronte ad un diffuso fondamentalismo religioso, la rivelazione cristiana il cui centro è la divino-umanità di Gesù Cristo, entra in scena per affermare che non si può ridurre la verità di Dio alla violenza degli uomini o liquidare l’esperienza di fede come irrazionale e lesiva della libertà. Il «caso serio» apparso in Cristo crocifisso è il vaglio di ogni religione, la fine di ogni estetica mondana, il giudizio su ogni divinità che nel suo sottomettere gli uomini non si lasci prima crocifiggere dall’amore e dalla passione per la realtà e il legami di ogni giorno.
Le lettere e gli articoli di "Cento specie" di amori raccontano il tempo di grazia trascorso da padre Alberto in Cambogia, dal 2001 al 2011. La sua missione è a Prey Veng, piccolo capoluogo di provincia, 100 km a est della capitale Phnom Penh, sulla via che porta verso il Vietnam del Sud. Padre Alberto comincia da zero perché nessun prete cattolico ha abitato prima in quella città e nessuno lo attende, se non un manipolo di cristiani, quasi tutti di origine vietnamita. Ciononostante accoglie la destinazione con molto entusiasmo e impegno, quasi come chi raggiunge un punto di non ritorno ed è chiamato a giocarsi tutto. Questa condizione genera in lui la volontà di andare non oltre, ma verso l'evidenza povera delle cose, e fare in modo che la fede diventi sguardo nuovo, impulso conoscitivo, del Mistero di Dio e del Mistero dell'uomo. I testi qui raccolti sono il frutto di "un modo di guardare al creato e di usare i sensi per cogliere nelle cose quanto più significato possibile". Proprio lo stare a Prey Veng, senza strutture o tradizioni precedenti il suo arrivo, persuade padre Alberto a obbedire alle limitazioni imposte dalla realtà, e lo porta a scoprire che quella stessa realtà non è "semplicemente coestensiva al visibile": è molto di più.