Democrazia: un'idea straordinariamente duttile che ha plasmato il corso della storia europea, dalla Rivoluzione inglese a quella francese, dalla prima guerra mondiale alla guerra fredda, dal crollo del Muro di Berlino alle elezioni in Iraq. In pagine tese, di critica serrata alla storia del Vecchio Continente, Luciano Canfora ripercorre i secolari tentativi di dare attuazione al cosiddetto 'potere del popolo' e mette in luce, allo stesso tempo, gli antidoti che a questa istanza sono stati opposti dalle élites che di volta in volta hanno costruito la legittimazione elettorale del loro potere.
Censura, roghi, libri immaginari, bibliomania e criminalità: il potere del libro e la lotta tra libro e potere in un testo appassionato e sorprendente. Dalla lettura come passione morbosa alla biblioteca come specchio di chi la possiede o la inventa, dal 'furor d'aver libri' alla 'dotta ignoranza' del bibliotecario di professione.
Un alone di mistero circonda da sempre i fatti accaduti nelle poche, terribili, convulse ore di Dongo. A distanza di anni nessun enigma è stato risolto tranne, forse, grazie a questa indagine di Luciano Canfora, la presenza di Goffredo Coppola (filologo valente della prima metà del Novecento) nella colonna Mussolini e quindi davanti al plotone d'esecuzione. La fine di Coppola è per Canfora l'inizio di una storia ripercorsa a ritroso in cui entrano in scena i protagonisti della vicenda - "mostri sacri" dell'accademia italiana fra le due guerre, da Pasquali a Vitelli, fino alla figura misconosciuta di Medea Norsa - che ruota attorno alla scoperta di un papiro greco di enorme importanza.
Da Socrate a Gramsci, da Thomas Mann a Hosbawn, il pensiero critico occidentale ha sempre avuto chiaro che ogni società è governata da minoranze. Corpose élite economiche e tecnocratiche ci governano manipolando l'opinione pubblica con potenti strumenti, a partire dalla televisione. Strumenti capaci di falsificare la realtà e manipolare il consenso per coprire giganteschi affari sporchi. Luciano Canfora propone un libro ricco di riferimenti storici e di attualità, che variano nel tempo e nello spazio, dalle vicende elettorali di Bush alle prese di posizione di papa Wojtyla.
Democrazia: un'idea straordinariamente duttile che ha plasmato il corso della storia europea, dalla Rivoluzione inglese a quella francese, dalla Prima guerra mondiale fino alla guerra fredda e al crollo del Muro. Ripercorrendo le ideologie che l'hanno nutrita e sostenuta, Canfora formula la sua tesi: il meccanismo elettorale è ben lungi dal rappresentare la democrazia. Oggi, nel mondo ricco, ha vinto la libertà, con tutte le sue immani conseguenze. La democrazia è rinviata ad altre epoche.
Il vincolo che collega la nostra cultura alla lingua, alla storia, al pensiero dei greci e dei romani non va ricercato in una presunta "identità" tra gli antichi e noi. Al contrario, è opportuno, e più produttivo, sforzarsi di capire le differenze; e proprio la riflessione su questa distanza ci consentirà di conoscere il senso che il passato e la sua eredità hanno per noi. È questa la via seguita da Luciano Canfora nei saggi scritti per questo volume, incentrati su alcuni temi cruciali: il metodo degli storici antichi, il rapporto tra storiografia e verità, la visione della storia come mescolanza, come fiume "grande e lutulento" che assimila e trascina le più diverse tradizioni culturali.
Un profilo di un uomo straordinario. Una interpretazione originale di una delle figure più controverse della storia. Il libro è già stato tradotto e ha suscitato interesse di pubblico e di critica in Germania, Francia, Spagna, America, Brasile. Luciano Canfora insegna Filologia classica all'Università di Bari.
Seguendo le sotterranee vicende della "Biblioteca" di Fozio e degli uomini che l'hanno desiderata e inseguita, Canfora ci conduce, nel cinquantennio che separa il Concilio di Trento dalla vigilia della guerra dei Trent'anni, da Venezia alla corte papale, da Toledo ad Augusta ad Anversa. Incontriamo così Diego Harte de Mendoza, ambasciatore di Carlo V a Venezia; il gesuita Juan de Mariana; Isacco Casaubon, la penna più affilata dei riformati; André Schott, le cui peregrinazioni disegnano la traiettoria di un'occulta missione. Ma protagonista è anche la Compagnia di Gesù, di cui vediamo affiorare le trame più segrete: riconquistare l'élite intellettuale; promuovere la censura, senza rinunciare a violarla; scegliere gli uomini in funzione dei fini.