Parlare di contadini ed organizzazioni contadine in Africa ed America Latina significa evocare povertà, ingiustizie sociali, ripartizione iniqua della terra e delle risorse, ma anche difesa delle culture tradizionali, protezione dell'ambiente, solidarietà comunitaria ed un'agricoltura che si regge su sistemi produttivi alternativi. I contadini oggi resistono all'urbanizzazione, all'omologazione, allo sfruttamento indiscriminato dettato dalle regole delle multinazionali della produzione e le organizzazioni contadine, in rete ed a livello mondiale, costruiscono modelli di vita e di produzione più equi e sostenibili promuovendo democrazia e diritti per tutti. Perché continuano ad esistere e resistere? Su quali modelli sociali ed economici si basano? Come nascono ed evolvono? Quali sono le loro storie? A queste domande gli autori rispondono mantenendo i piedi per terra, ossia coniugando la teoria e la pratica attraverso esempi concreti di storie vissute, progetti di cooperazione e percorsi di partenariato tra ong ed organizzazioni contadine che hanno rimesso in discussione i modelli di sviluppo classici per proporre prospettive e pratiche innovative. Il testo, orientando la scelta dei criteri e degli approcci da utilizzare in base alle tipologie delle organizzazioni contadine, costituisce un riferimento operativo per chi appoggia i movimenti contadini e vuole ottimizzare i risultati e l'impatto delle azioni intraprese nell'ambito dei progetti di cooperazione.