Ai primi del ’900 la Chiesa ortodossa russa chiede allo zar Nicola II la possibilità di convocare un concilio e ottiene l’autorizzazione alla sua preparazione, durata 12 anni. Il Concilio locale di Mosca del 1917-1918 viene aperto nell’agosto 1917, alla vigilia della Rivoluzione d’ottobre e mentre la prima guerra mondiale è in corso. Gli avvenimenti storici e religiosi si intrecciano con quelli politici: il Concilio si attiene all’ordine del giorno programmato, ma contemporaneamente il Consiglio dei commissari del popolo trasforma con i suoi decreti il volto della società e ridefinisce il ruolo della Chiesa russa di fronte allo Stato.
Il Concilio ristabilisce il Patriarcato, soppresso da Pietro il Grande due secoli prima, ristabilisce altresì la dottrina della sobornost’ (conciliarità, comunionalità), riforma le eparchie, le parrocchie e il monachesimo. All’interno dell’elaborazione storica, teologica ed ecclesiale emergono il ruolo politico e sacrale dello zar nonché il suo «martirio», il passaggio dalla Chiesa di Stato alla Chiesa dello Stato, privata di ogni legittimità, che riesce a sopravvivere grazie ad alcune importanti delibere conciliari e al principio fondamentale della sobornost’ che pure darà vita alla teologia e alla filosofia dei pensatori della diaspora russa, soprattutto in Francia e negli Stati Uniti.
Attingendo agli atti conciliari e dando voce soprattutto ai protagonisti del concilio, il volume mette in rilievo gli aspetti storici, teologici ed ecumenici di uno dei più importanti eventi dell’intero mondo cristiano del XX secolo.
Sommario
Sigle e abbreviazioni. I. La preparazione del concilio e il contesto storico-politico. II. Il grande concilio locale di Mosca del 1917-1918. III. La riforma del governo supremo della Chiesa: la sobornost’ e il ristabilimento del patriarcato. IV. La riforma del governo eparchiale. V. La riforma della parrocchia. VI. La riforma del monachesimo. VII. Il massacro della famiglia imperiale tra politica e teologia. VIII. Il concilio dopo il concilio: la ricezione.
Note sull'autrice
Angelica Carpifave è studiosa di storia e cultura russa, ha diretto l’Istituto italiano di cultura a Mosca e ha costituito la Fondazione Culturale Helikon Onlus, con sede a Roma, riconosciuta dallo Stato, che ha realizzato importanti scambi tra l’Italia e la Russia.È professorehonoris causa dell’Università Statale Culturale della capitale russa. Ha tenuto seminari di storia della Chiesa ortodossa all’Università di Bologna e di Storia della cultura e della spiritualità russa all’Accademia teologica di Mosca. È visiting professor alla Scuola di dottorato e alti studi teologici dei santi Cirillo e Metodio (Mosca) e al Centro di Ricerche di Studi storici e umanistici dell’Università Nazionale MIFI di Mosca. Tra le sue pubblicazioni: Splendori della Corte degli Zar (Electa 1999), Conversazioni con Alessio II Patriarca di Mosca e di tutte le Russie (Mondadori 2003) e Storia della Chiesa Ortodossa Russa. Tra messianismo e politica. Presentazione di Sua Santità Alessio II Patriarca di Mosca e di tutte le Russie (EDB 2009).
In sette capitoli e un Excursus, a scansione cronologica, viene delineato un profilo della storia della Chiesa Ortodossa Russa. Il taglio narrativo, tutto incentrato sui fatti e sui personaggi, rende la lettura facile e coinvolgente; le riflessioni storiche e teologiche, disseminate lungo la narrazione, aprono continue finestre di comprensione su un cristianesimo che si è nutrito di fonti e di contesti del tutto diversi da quelli dell'Occidente.
Di fondamentale importanza il capitolo dedicato al concilio che la Chiesa Ortodossa Russa ha celebrato nel bel mezzo della rivoluzione d'ottobre: solo attingendo alla maturità teologica e spirituale di quell'avvenimento, la Chiesa ha potuto attraversare il deserto del marxismo-leninismo applicato e conservare la fede per il popolo credente.