L’Autrice affronta i temi nodali dell’accompagnamento spirituale. Una sintesi completa e rigorosa in chiave pedagogica, attraverso un linguaggio scorrevole, arricchito da numerosi esempi e testimonianze.
Un volume che non si propone come il “manuale della buona guida”, ma piuttosto uno strumento di lavoro per chi è chiamato a sostenere il cammino di fede dei fratelli. Mettendosi al loro fianco e imparando ad avanzare insieme, nelle vie di Dio, passo dopo passo.
Descrizione dell'opera
Il diritto del bambino alla tenerezza è inalienabile, perché egli possa sviluppare integralmente la sua personalità. Il suo sorriso o il suo pianto indicano la ricerca di una corrispondenza affettiva, ed è un serio problema quando questa viene a mancare. La tenerezza che si fa carezza rappresenta infatti per il bambino la linfa vitale del suo riconoscersi come persona.
Il volume muove dalla comprensione del bambino come uno “scrigno di tenerezza”, che ha bisogno di essere accolto con amore. Di qui la necessità, da parte dei genitori e degli educatori, di creare le migliori condizioni di disponibilità accogliente. L’autrice affronta alcune dinamiche della coppia e genitoriali alla luce del messaggio cristiano, proponendo anche percorsi operativi attraverso domande e suggerimenti pratici.
Sommario
Prefazione (C. Rocchetta). 1. Uno scrigno di tenerezza. 2. Il travaglio del genitore. 3. La tenerezza è concretezza. Conclusione. Carta dei diritti del bambino alla tenerezza. Bibliografia.
Note sull'autrice
Maria Rita Castellani (Perugia 1966) a sedici anni vive un’esperienza forte di fede che ella definirà la sua «conversione» ed entra a far parte delle Comunità Magnifica del Rinnovamento nello Spirito. All’interno del movimento segue la scuola internazionale per formatori, promuove un’esperienza di animazione giovanile ed è attualmente responsabile di una fraternità. Laureata in pedagogia e madre di cinque figli, collabora alla rivista Venite e Vedrete con la quale ha pubblicato tre quaderni: Insegnami a servire; Vocazione all’unità; Dialoghi fraterni.