Prendendo atto della difficoltà nel caratterizzare univocamente l’approccio narrativo all’etica, che pure è auspicato da più parti e in diversi ambiti del dibattito contemporaneo, il volume prende in esame alcune matrici filosofiche dell’etica narrativa, allo scopo di evidenziarne la specificità e le risorse. In particolare, vengono analizzate e proposte teoriche di Alasdair Maclntyre, lris Murdoch, David Carr, Charles Taylor e Paul Ricoeur, che attribuiscono alla categoria di “narrazione” una valenza pratico-etica; dal loro confronto emerge un profilo teorico dell’etica narrativa, del quale viene vagliato il contributo ai fini di una fondazione antropologica della norma etica. Tra le risorse dell’approccio narrativo vengono individuate l’esplorazione della soglia tra antropologia ed etica (mediante la tematizzazione della vita come unità narrativa) e l’approfondimento del rapporto tra universale etico e storie di vita particolari; quale limite ditale approccio, invece, si riconosce la non-autosufficienza della narrazione ai fini della fondazione etica.
Il termine ‘narrativismo’ rimanda alla centralità della categoria di narrazione nei più svariati ambiti della cultura contemporanea, anche filosofica. L’estensione del termine sembra però minacciarne la densità: che cos’è la narrazione, che il narrativismo nomina di continuo? Il volume di Francesca Cattaneo prende le mosse dalle origini del termine ‘narrativismo’ e dalla sua accezione più stretta, riferita a una corrente della filosofia della storia angloamericana sviluppatasi dalla prima metà degli anni Sessanta. Analizzandone la genesi e le principali evoluzioni fino agli anni Ottanta, il testo si propone di mostrare come il narrativismo sviluppi uno studio del collegamento narrativo e delle sue differenti funzioni, approfondendo ora la dimensione sequenziale della narrazione, ora la sua dimensione sintetica (portata in primo piano dall’opera di L.O. Mink e H. White). Nelle diverse proposte narrativistiche viene inoltre identificato come centrale il nesso tra azione e narrazione, esplorato tramite lo studio del rapporto tra narrazione e azione narrata (primo narrativismo), oppure tematizzando l’azione stessa del narrare in quanto azione poetico-retorica (dopo la ‘svolta’ whiteana), o interrogandosi sul rapporto tra le azioni narrate e l’azione del narrare, come nel caso del narrativismo di matrice fenomenologica (F.A. Olafson, D. Carr), che analizza le implicazioni ontologiche della continuità tra le narrazioni storiche e le azioni che vi sono rappresentate.
Francesca Cattaneo (Cantù 1980) è dottoranda di ricerca in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove nel 2005 ha conseguito il premio «Massimiliano Ferrara» per la migliore tesi di laurea sul tema della ragion pratica degli anni 2003/2005. Ha curato i lemmi narrativismo e Hayden White in Enciclopedia Filosofica, Milano 2006 e ha pubblicato il saggio L’azione narrativa nel volume di F. Botturi (a cura di), Prospettiva dell’azione e figure del bene, Vita e Pensiero, Milano 2008.