I Martiri Tebei erano quei soldati appartenenti alla mitica Legione Tebea, composta interamente da cristiani, al tempo dell'imperatore Massimiano. Quando si rifiutarono di reprimere alcuni galli cristiani, la legione venne decimata ad Agaunum, oggi San Maurizio nel Vallese. Forse potrebbero essere solo una leggenda. Comunque, nel corso dei secoli, i Martiri Tebei hanno generato tutta una serie di tradizioni e miti moderni. All'origine del culto la testimonianza di Sant'Eucherio, vescovo di Lione della prima metà del V secolo, che ha assegnato ai Martiri Tebei un'eco che, a fasi alterne, è giunta fino a noi, trovando nella devozione popolare una notevole affermazione. In questo libro l'autore propone un'analisi approfondita del culto dei Martiri Tebei: vengono studiate le fonti di cui lo storico dispone al fine di comprendere in che modo possano aver alimentato la formazione del culto. Sono fondamentali il capitolo sull'evangelizzazione della regione pedemontana e quello sulla figura del santo martire. Altri capitoli analizzano la biografia di alcuni tebei "famosi" e i molteplici aspetti del culto che trova il proprio fertile humus in riti, culti, reliquie e in una fiorita aneddotica in cui agiografia, leggenda ed echi di pratiche pagane convivono in stretta simbiosi.
Le vicende della Sindone sono da sempre un rebus irrisolvibile per gli storici e gli scienziati di fama mondiale che si sono dedicati, con passione e competenza, a ricostruire la storia del sudario che avrebbe avvolto il corpo morto di Gesù dopo la deposizione. Ci sono stati secoli di vero e proprio buio, durante i quali non sono state rinvenute tracce della enigmatica reliquia. Finché essa non ricompare al tempo delle crociate, quando i luoghi santi sono minacciati dagli infedeli e la cristianità teme per i tesori e le testimonianze più preziose della propria fede e della propria storia. È in questo contesto che, dice la tradizione, lo stesso Gran Maestro dell’Ordine del Tempio, Jacques de Molay, avrebbe affidato ad alcuni fedelissimi cavalieri il compito di proteggere a costo della vita il Santo Graal e la Sindone. E, proprio in questo frangente, il mistero si infittisce ancor più, legandosi alle trame, agli intrighi e alle oscure vicende dell’Ordine dei Templari.
Massimo Centini ci trascina con la sua scrittura coinvolgente in una vera e propria avventura alla scoperta di documenti e testimonianze inedite facendoci rivivere in tutto il suo mistero il rapporto tra la Sindone e i Cavalieri dal mantello crociato.
Benché la rappresentazione dell'aldilà debba fondarsi sulla credenza della sopravvivenza dell'anima e su una qualche idea di divinità, il tema viene qui affrontato in maniera non esclusivamente connessa a una riflessione metafisica, sorretta dalla fede e dalla spiritualità. L'aldilà è un "luogo" strettamente legato alla dimensione concreta, al mondo posto "al di qua", spazio dei vivi e separato da quello dei morti. Tutte le culture hanno immaginato il territorio in cui gli uomini, alla fine della loro permanenza in questo mondo, andranno per affrontare un'esistenza "altra".
Giuda Iscariota è certamente una delle figure più note (e meno amate) della Storia. Il suo tradimento verso Gesù (il "sommo delitto") lo isola dagli altri Apostoli, ne fa un reprobo, ma lo rende anche un vero protagonista simbolico del nostro immaginario. La sua fine repentina, una specie di "suicidio rituale" nella Palestina del primo secolo, cancella un uomo odioso a molti, e che molti potevano volere morto. Ma si tratta di un vero suicidio? Non tutte le fonti antiche concordano. Gli Atti degli Apostoli forniscono una versione enigmatica: "precipitando si spaccò in mezzo, e si sparsero le sue viscere". Massimo Centini analizza questa misteriosa vicenda biblica avvalendosi del metodo indiziario per cercare di ricostruire la vita di Giuda Iscariota e le tormentate circostanze che portarono alla sua morte. Svolgendo questa inchiesta, l'autore dedica anche un'approfondita analisi al discusso Vangelo di Giuda: documento della cultura gnostica che è stato al centro di vivaci dibattiti, anche fuori dalla cerchia degli addetti ai lavori.
Un'ampia ed esaustiva panoramica delle credenze religiose dell'umanità, dalle religioni della preistoria alle fedi sincretistiche del nostro tempo.
Nel corso del suo mandato in Palestina, Ponzio Pilato fu chiamato a giudicare un "profeta" la cui opera e la morte acquisteranno un valore fondamentale per milioni di persone. Quel profeta, Gesù il Cristo, Figlio di Dio, fu mandato sulla croce da Pilato secondo la legge romana, ma quale ruolo ebbe il potere dei sacerdoti giudei? E ancora: quale fu la funzione di Giuda? E quella della moglie di Pilato, Claudia Procula? E quella di Erode? Dopo la crocifissione di Cristo, perché Pilato fu richiamato a Roma? Vi giunse effettivamente, oppure fuggì in un altro paese? Se arrivò a Roma, chi lo accompagnava?