La tolleranza è uno dei pilastri della vita civile ed è condizione necessaria della libertà, ma proprio per questo deve avere un limite: non è giusto, ed è molto pericoloso, essere tolleranti con coloro che vogliono privarci delle nostre libertà. Il rispetto delle credenze altrui non deve spingerci a rinnegare le nostre convinzioni. La consapevolezza dei problemi che l'Italia e il mondo devono affrontare non può indurci a essere catastrofisti, ma deve costringerci a combattere ogni giorno contro i professionisti della lagna. In questo pamphlet dissacrante e ottimista, Claudio Cerasa ci fornisce una carrellata di utili argomenti di discussione tratti dalla cronaca e dal dibattito politico-culturale, e prende di mira i pessimisti a oltranza, i protezionisti corporativi, i duri e puri per i quali tutto è bianco o nero (e non tengono conto della frase di Norman Mailer: "I fatti, signore, non sono niente senza le loro sfumature"), i rancorosi, i nostalgici del buon tempo andato che negano l'evidenza (oggi si vive meglio che in qualunque epoca passata), gli incompetenti orgogliosi di esserlo, i teorici della cospirazione, i nemici della scienza, la classe dirigente che si trasforma in classe digerente, gli ingenui (o i troppo furbi) per i quali ciò che è virale conta più di ciò che è reale e un algoritmo conta più della democrazia. Per resistere alla dittatura del politicamente corretto e alla democrazia dei creduloni, Cerasa scrive un libro innovativo che celebra azioni impopolari e ormai provocatorie: la rivoluzione del buonsenso e la necessaria ribellione contro i professionisti dello sfascio.
Quali sono le grandi catene che tengono la sinistra immobilizzata e quasi paralizzata? Quali sono i poteri e le lobby da cui si deve emancipare per conquistare il Paese? Perché la sinistra continua a regalare autostrade a Beppe Grillo e a offrire praterie a Silvio Berlusconi? Come può la sinistra trasformare le esperienze di grande coalizione, in Italia e nel resto d'Europa, in uno strumento utile a riscrivere le proprie coordinate e a trovare un collante diverso dalla semplice parola "anti"? Questo libro nasce per descrivere la vera sfida dell'era di Matteo Renzi. Nasce per raccontare quali sono i poteri (e le lobby) da cui la sinistra deve affrancarsi. Nasce per spiegare quali sono le caste degli intoccabili che l'hanno trasformata in un salotto simile al Consiglio di sicurezza dell'Onu: laddove cioè è sufficiente che uno degli invitati dica un "no" per bloccare tutto e lasciare impantanata l'Italia. "La sinistra non sarà mai adatta a guidare il Paese fino a che non prenderà le cesoie e spezzerà le catene che la rendono prigioniera e che l'hanno trasformata in una forza a difesa della conservazione". Ma per farlo deve affrontare i suoi fantasmi, riconoscerli, combatterli, e rompere quei vincoli che non le permettono di essere maggioranza del Paese...
Chi comanda quando la Capitale cambia colore?
Che volto hanno i nuovi padroni? Dove si
nascondono i veri poteri? La rivoluzione
di una città, lobby per lobby, affare per affare,
quartiere per quartiere. E l’irresistibile ascesa
di Lupomanno, l’ultimo Delfino.
”Se due cavalcano un cavallo, uno deve andare dietro.”
William Shakespeare
Il 28 aprile 2008 Gianni Alemanno viene eletto sindaco di Roma: la capitale d’Italia cambia bandiera dopo 15 anni. Cosa c’è dietro questa inversione di rotta che ha sconvolto la geografia del potere italiano? Quali sono state le mosse che hanno permesso di mettere le mani sulla Capitale e manovrarne il destino?
In appena un anno di governo Alemanno, Roma si ritrova circondata da una nuova e ben salda rete di potere, fatta di palazzinari, avvocati, architetti, immobiliaristi e soci dei più prestigiosi circoli sportivi. E che mette insieme Vaticano, centri sociali, editori, giornalisti, tassisti, lobbisti, fascisti, ex comunisti e curvaroli. La presa di Roma è la cronaca della rivoluzione e dei segreti di una città dagli anni di Rutelli e Veltroni a oggi. È il ritratto della nuova destra romana, guidata da un sindaco, Lupomanno, che, conquistati quartieri e categorie sociali inascoltati dal centrosinistra, ha imparato a governare le stanze più segrete della Capitale. E si prepara a essere il prossimo vero candidato di centrodestra alla guida del Paese.