Come smascherare coloro che esercitano il potere nell'ombra? Come vendicarsi di chi ti ha inferto le ferite più sanguinose e umilianti? Ritroviamo in questo nuovo romanzo Melchor Marín, il poliziotto appassionato di libri protagonista di Terra Alta. Ad alcuni anni di distanza dalla morte dell'amatissima moglie Olga, torna insieme alla figlia Cosette nella sua Barcellona, dove dovrà affrontare l'indagine più spinosa e difficile: qualcuno infatti tiene sotto ricatto la sindaca della città, utilizzando un video hard che risale a molto tempo prima. Ancora segnato dal profondo dolore per non aver trovato gli assassini di sua madre, ma sempre guidato dalla sua rigorosa integrità morale, Melchor dovrà capire se il ricatto faccia parte di un progetto più articolato di destabilizzazione politica. E questo lo costringerà a entrare nelle stanze del potere, dove regnano il cinismo, l'ambizione sfrenata e la corruzione. Javier Cercas racconta il nostro presente attraverso un giallo teso, popolato da personaggi emblematici, delineando un ritratto spietato delle élite politico-economiche che governano il mondo. E soprattutto porta a una conclusione la vicenda personale di un uomo giusto, che senza volerlo si è conquistato la fama di eroe, e che cerca di ristabilire una giustizia forse impossibile, muovendosi lungo il crinale sottile tra legge e vendetta.
Un crimine spaventoso sconvolge una quieta cittadina nel Sud della Catalogna: i proprietari dell'azienda più importante della zona, le Gráficas Adell, vengono trovati morti, con segni evidenti di feroci torture. Il caso è assegnato a Melchor Marín, giovane poliziotto e appassionato lettore, alle spalle un passato oscuro e un atto di eroismo quasi involontario, che lo ha fatto diventare la leggenda del corpo e lo ha costretto a lasciare Barcellona. Stabilitosi in questa piccola regione dal nome evocativo di Terra Alta, crede di aver seppellito l'odio e la voglia di riscatto sotto una vita felice, grazie all'amore di Olga, la bibliotecaria del paese, dalla quale ha avuto una figlia, Cosette. Lo stesso nome della figlia di Jean Valjean, il protagonista dei Miserabili, il suo romanzo preferito. L'indagine si dipana a ritmo serrato, coinvolgendo temi come il conflitto tra giustizia formale e giustizia sostanziale, tra rispetto della legge e legittimità della vendetta. Ma soprattutto Javier Cercas racconta l'epopea di un uomo solo che cerca il suo posto nel mondo, e per questo dovrà lottare e mettere a rischio tutto: i valori, gli affetti, la famiglia, la vita.
Un romanziere come Javier Cercas vuole raccontare in forma di romanzo il tentativo di colpo di stato del 23 febbraio 1981 in Spagna. Scopre, però, che "per una volta la storia è stata coerente, simmetrica e geometrica, e non disordinata, casuale e imprevedibile", che quella realtà possiede in sé "tutta la forza drammatica e il potenziale simbolico che esigiamo dalla letteratura". E allora decide coraggiosamente di rinunciare, o forse di fingere di rinunciare, alla fiction per fare l'"anatomia di un istante" ed esporre i fatti: quelli che videro il colonnello Tejero entrare armi in pugno nel parlamento di Madrid. Ma i "nudi fatti" non sono per nulla semplici: sono anche la loro interpretazione e il loro racconto. Ciò che Cercas vede in quell'istante cruciale, mentre le pallottole dei golpisti fischiano nelle Cortes e i parlamentari cercano riparo sotto i banchi dell'emiciclo, sono tre uomini - il primo ministro Adolfo Suàrez, il tenente generale Gutiérrez Mellado e il segretario del partito comunista Santiago Carillo - simbolo di valori diversi e perfino opposti, che rimangono seduti ai loro posti a sfidare il golpe. Nel suo racconto, quel loro gesto dà senso alle rispettive traiettorie esistenziali, illuminando al contempo un'epoca, un Paese e il suo futuro.
Al centro di questo romanzo, la breve vita di un ragazzo che nel 1936, all'inizio della guerra civile, si arruolò con l'esercito di Franco e due anni dopo fu ucciso nella battaglia dell'Ebro. Quel ragazzo, che aveva combattuto per una causa ingiusta ed era morto dal lato sbagliato della Storia, era il prozio materno di Javier Cercas, che oggi sente il dovere di capire il senso delle sue scelte per separare la verità dalla menzogna. Il risultato è un libro pieno di azione, emozione e ironia, che ci riporta ai temi fondamentali della narrativa di Cercas: la natura poliedrica e misteriosa dell'eroe, l'inevitabile ambiguità di ogni ricostruzione storica, la difficoltà di farsi carico del proprio passato, soprattutto se scomodo. Indagine personale e collettiva, romanzo sulla guerra profondamente contrario alla guerra, "Il sovrano delle ombre" risponde in modo inaspettato e illuminante alle domande sollevate dall'autore oltre quindici anni fa con "Soldati di Salamina".
Al centro dei suoi romanzi, osserva Javier Cercas, e di quelli che ammira, c'è sempre un punto cieco, un punto attraverso il quale, in teoria, non si vede nulla. Ma è proprio attraverso quel punto cieco che, in pratica, il romanzo vede o, potremmo dire, il silenzio parla. In questi libri (quelli che lo interessano) pulsa una domanda centrale, e l'intero romanzo consiste nella ricerca di una risposta che in realtà non esiste. O meglio, "la risposta è la ricerca stessa di una risposta, la domanda stessa, il libro stesso: una risposta essenzialmente ironica, equivoca, ambigua e contraddittoria, l'unico tipo di risposta che possa permettersi un romanzo". Il romanzo, insomma, scrive l'autore dell'"Impostore", è il genere delle domande; sta al lettore riempire i vuoti lasciati dallo scrittore con la propria sensibilità e le proprie informazioni. Questo è il cuore di un libro che spazia da Borges a Kafka, da Melville a Tomasi di Lampedusa, a Vargas Llosa, a Cervantes, offrendoci le intuizioni e le riflessioni di uno dei più geniali scrittori europei (e dei narratori più innovativi) sui meccanismi che governano il romanzo e sul suo carattere duplice ed elusivo.
Un romanzo vero, ma allo stesso tempo un'opera di finzione. La finzione, però, in questo caso non è frutto della fantasia dell'autore, ma è opera dello stesso protagonista, Enric Marco. Chi è Enric Marco? Un novantenne di Barcellona, militante antifranchista, che negli anni Settanta è stato segretario del sindacato anarchico - la CNT - e in seguito ha presieduto l'associazione spagnola dei sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, ricevendo numerosi riconoscimenti per il coraggio dimostrato negli anni e la testimonianza degli orrori del lager. In realtà, è un impostore. Nel 2005 la sua menzogna è stata pubblicamente smascherata. Enric Marco, come ha rivelato uno storico, non è mai stato internato a Flossenbiirg. E l'intera sua vita è un racconto intessuto di finzioni, dalla sua partecipazione alla guerra civile alla militanza antifranchista. Dieci anni dopo, Javier Cercas traduce in un romanzo audace, che sfida le convenzioni narrative, l'enigma del personaggio, le sue verità e le sue bugie. In queste pagine intense si dipana un intero secolo di Storia, raccontato con la passione di un sovversivo della letteratura e un'ammirevole onestà dissacratoria.
Che cosa vuol dire scrivere romanzi, oggi? Quando due amici, che sono anche scrittori, come Bruno Arpaia e Javier Cercas, si mettono a chiacchierare, si parla di narrativa, di scrittura, ma anche della vita. Della vita e dei sentimenti che si riflettono nei libri e nei romanzi, della Storia e delle storie che si intrecciano, degli amori e delle amicizie, del Male che è dentro di noi e della dignità umana, della verità e della menzogna, della realtà e del tentativo di afferrarla. Questo libro è un coinvolgente viaggio nell'universo dello scrittore spagnolo, ma soprattutto nelle passioni che lo spingono a "scrivere romanzi sull'avventura di scrivere romanzi."
Alla fine degli anni Settanta, in una Spagna che stenta a lasciarsi alle spalle il franchismo e a intraprendere la Transizione democratica, Gerona è una città in cui cominciano a muoversi le bande giovanili. Una frontiera la attraversa, sociale ed etica: al di là del fiume Ter ci sono gli immigrati che vivono nelle baracche, la feccia della feccia. Ignacio Canas è un ragazzo della classe media, vive al di qua di quel confine, ma il suo lavoro in una sala giochi, insieme all'insofferenza adolescenziale per il conformismo paterno, crea l'occasione per l'incontro che gli cambierà la vita: quello con Zarco, un giovane delinquente dal grande carisma; e con la misteriosa Tere, che da subito lo trascina in una passione struggente e segreta. Questo amore tormentato sarà il filo conduttore delle scelte di Canas: tra furti d'auto, scippi, rapine, scorribande in discoteca e droghe, per lui e per la banda di Zarco inizia l'estate selvaggia del 1978, destinata a concludersi tragicamente, con morti e arresti. E un sospetto: qualcuno ha tradito. Più di vent'anni dopo Ignacio Canas, diventato nel frattempo un avvocato importante, riceve la visita inattesa di Tere, che non ha mai dimenticato. E Zarco a mandarla; il detenuto più famoso del paese, ormai circondato da un'aura di eroismo, ha bisogno di lui. L'avvocato accetta di riallacciare i fili che lo legano al passato, sperando di riuscire a ripagare un antico debito, e di poter vivere finalmente il suo amore per Tere alla luce del sole.
Un romanziere come Javier Cercas vuole raccontare in forma di romanzo il tentativo di colpo di stato del 23 febbraio 1981 in Spagna. Scopre, però, che "per una volta la storia è stata coerente, simmetrica e geometrica, e non disordinata, casuale e imprevedibile", che quella realtà possiede in sé "tutta la forza drammatica e il potenziale simbolico che esigiamo dalla letteratura". E allora decide coraggiosamente di rinunciare, o forse di fingere di rinunciare, alla fiction per fare l'"anatomia di un istante" ed esporre i fatti: quelli che videro il colonnello Tejero entrare armi in pugno nel parlamento di Madrid. Ma i "nudi fatti" non sono per nulla semplici: sono anche la loro interpretazione e il loro racconto. Ciò che Cercas vede in quell'istante cruciale, mentre le pallottole dei golpisti fischiano nelle Cortes e i parlamentari cercano riparo sotto i banchi dell'emiciclo, sono tre uomini - il primo ministro Adolfo Suàrez, il tenente generale Gutiérrez Mellado e il segretario del partito comunista Santiago Carillo - simbolo di valori diversi e perfino opposti, che rimangono seduti ai loro posti a sfidare il golpe. Nel suo racconto, quel loro gesto dà senso alle rispettive traiettorie esistenziali, illuminando al contempo un'epoca, un Paese e il suo futuro.
Cuando en 1997 publicamos Elvientre de la ballena (Andanzas 280)sabíamos que Javier Cercas iba a ser un valor seguro entre los nuevosnovelistasespañoles. Por si todavía quedaban dudas, Soldados deSalamina vuelve aconfirmarnos que nos encontramos ante un novelista de fuste, ágil y de enormeastucia, capaz de arrastrar en su entusiasmoal lector más tibio.Un joven periodista topa porcasualidad con unahistoria fascinante, y muy significativa, de la Guerra Civilespañola,y se propone reconstruirla. Cuando las tropas republicanas seretiranhacia la frontera francesa, camino del exilio, en el desordende la desbandadaalguien toma la decisión de fusilar a un grupo depresos franquistas. Entreellos se halla Rafael Sánchez-Mazas,fundadore ideólogo de Falange, quizás uno de los responsables directosdelconflicto fratricida. Pero Sánchez-Mazas no sólo logra escapar delfusilamientocolectivo, sino que, cuando los republicanos salen en subusca, un milicianoanónimo le encañona y en el último momento leperdona la vida. Su buenaestrella le permitirá vivir emboscado hastael final de la guerra, protegido por un grupo de campesinos delaregión, aunque siempre recordará a aquel miliciano de extraña miradaque nolo delató. El narrador se propone desentrañar el secreto delenigmáticoSánchez-Mazas, de su asombrosa aventura de guerra, pero sólo para acabardescubriendo, en un quiebro inesperado, que el significado de esta historia seencuentra donde menos podía esperarlo, «porque uno no encuentra lo que busca,sino lo que la realidad le entrega».Comoinsiste en afirmar el propionarrador, Soldados de Salamina es un«relato real»; los lectores, sin embargo, lo leerán como un thriller:Cercas nos embarca en una investigación de hechos históricosqueresulta apasionante porque su propósito es desentrañar un secretoque seresiste a ser desvelado, un secreto esencial que concierne nosólo a nuestro pasado más incómodo, sino sobretodo a la condiciónhumana.