"Questa piccola antologia personale di traduzioni in versi, esigua raccolta di frammenti e di schegge, se sarà presa per quel che vuoi dire, dovrebbe essere accolta come aiuto a pensare, la bellezza della parola e dell'immagine invaselinando l'accesso difficile al sepolcrale segreto dei mondi che il verso contiene. E aiuto al pensare vale viatico consolamentale per chi vive e patisce, per l'indicibile sofferenza che tutti ci inzuppa e uguaglia, per chi conscia-o-inconsciamente lancia nell'etere miti e muti e prolungati S.O.S. Il titolo che ho trovato è facile da comprendere: la tenerezza è rara, moneta fuori corso nell'indistinzione pan-tecnologica, e nello stupore del riceverne in un pugno di versi c'è qualcosa di specialmente strano, che somiglia a una trafittura. [...] Ho pescato nel fiume di quel che ho fatto e dato in mezzo secolo di pubblicazioni, dal latino, greco antico e dimotìki, ebraico biblico e lingue moderne, ma dalle carte molti inediti sono emersi, li ho restaurati e una parte è edita per la prima volta qui." (dall'introduzione dell'autore)
Il pittore Mario Sironi, il mago Aleister Crowley, Erica la matricida, il Vampiro delle Torri Gemelle, Trotzkij e il suo assassino, l'armata dell'Ebro, il pugile Michele Bonaglia, Lutero sulla strada di Worms, i bambini della scuola di Beslan... Guidato dall'angelo, Ceronetti visita santi, satanassi e poveri diavoli cantandone le gesta a volte eroiche a volte miserabili con un dolore e una pietas inestinguibili.
Il volume è il catalogo della mostra di Genova (Palazzo Ducale, 7 - 30 novembre 2006). L'esposizione presenta un inedito Ceronetti tramite suoi collages dedicati al ventesimo secolo, provenienti dalla Biblioteca Cantonale di Lugano - Fondo Ceronetti.
"È più facile accettare il crimine sporadico che l'ottusità permanente" ha scritto una volta Guido Ceronetti. Ed è proprio per combattere contro questa ottusità con le armi del pensiero che l'autore si interroga ancora una volta sulla Scrittura, sulla irrimediabile mostruosità delle automobili, ripercorre la pagine vertiginose di Schopenhauer, affronta la filosofia di Spinoza da un punto di vista eterodosso, si lancia in un excursus erudito e paradossale sulla "pestis venerea" da Giobbe a Gaugin, per definire il tango la "più primitiva e la più raffinata di tutte le danze".
Il volume raccoglie una serie di estrosi scritti su Torino, i suoi luoghi e i suoi abitanti, con tutti gli umori ceronettiani e la nostalgia per un mondo che, sotto i colpi della modernità, ha perso le sue piccole virtù. Nella prosa del giornalista e scrittore rivivono le donne torinesi, un "tempo tutte sarte e modiste", dal sorriso luminoso introvabile ormai nelle loro discendenti. E poi i vecchi cinema, alcuni bruciati, altri sostituiti a poco a poco da negozi alla moda sempre più odiosi all'autore. E poi le case e le tombe "ben messe", i cortili di una volta, le fabbriche, le balere...
Il volume è una raccolta di scritti di Ceronetti che, accanto a fulminee perlustrazioni nei cunicoli del passato (i grandi amori che l'autore torna regolarmente a visitare: Bosch, i catari, Munch, Sade, Lucrezio, Céline), presenta testi che affrontano alcuni temi su cui la polemica è ancor oggi rovente: l'aborto e la scuola, la violenza e l'eutanasia.
Nel febbraio del 1991 Paolo Mieli, allora direttore della Stampa, affidò a Ceronetti uno spazio quotidiano sulla prima pagina del suo giornale. Ora, ripresi e ampliati, questi pensieri di altri (da Confucio a Campanile, da Heidegger a Salamov a Yeats, chiamati a rappresentare in sintesi, le passioni, gli sdegni, le idiosincrasie del compilatore di questa singolare antologia) vengono dallo stesso Ceronetti raccolti in un volume, preceduti da una sua nota in forma di viatico per un viaggio, o vagabondaggio, appunto, tra pensieri.