All'indomani del 25 luglio 1943, la destituzione di Mussolini venne salutata con forme di distruzione simbolica del regime fascista (abbattimento di busti e statue del duce, cancellazione delle scritte murali, saccheggi delle sedi fasciste, falò purificatori, ecc.). I sette fratelli Cervi, insieme agli antifascisti del loro paese, portarono invece in piazza due bidoni del latte, ricolmi di pastasciutta; proposero, cioè, un banchetto collettivo all'interno del quale, senza distinzioni e gerarchie, una comunità avrebbe ritrovato un nuovo senso della propria identità. Alla fine degli anni Ottanta, si ebbe la felice intuizione di riproporre l'antico gesto dei sette fratelli; nel corso degli anni, la festa della pastasciutta antifascista si è diffusa in tutta Italia, fino a diventare una delle manifestazioni più importanti e conosciute dell'antifascismo italiano.
Il vasto mondo del volontariato, delle associazioni, delle cooperative sociali, tradizionalmente definito terzo settore o non profit, sta attraversando negli ultimi anni una profonda trasformazione della propria cultura organizzativa e delle proprie pratiche operative. La crisi del welfare e l'ideologia della sussidiarietà sviluppano una crescente imprenditorializzazione del lavoro sociale e delle sue organizzazioni.
Il volume propone un'analisi della complessa fenomenologia del terzo settore che esamina le dinamiche di contaminazione e colonizzazione tra impresa profit ed esperienze di auto-organizzazione sociale.