L'opera propone un confronto tra la prospettiva etica tracciata da Gesù nel celebre esordio del Discorso della montagna (Mt 5,1-12) e il paradigma della vulnerabilità elaborato dalla psichiatria e dalla filosofia a indirizzo fenomenologico. L'obiettivo è quello di delineare un itinerario etico e antropologico condivisibile, partendo da metafore della persona che la restituiscano alla sua verità e integrità.