Storico, cristiano, cittadino impegnato... I volti pubblici di Jean-Dominique Durand sono molteplici, e se questo volume vuole rendere omaggio in primo luogo alla sua professione di storico, il lettore non può tuttavia dimenticare gli altri aspetti dell'uomo che delineano ulteriormente la sua personalità e che contribuiscono a tracciarne l'itinerario umano e professionale, senza confusioni né contraddizioni, sempre in tensione feconda. L'Italia, il papato, la Democrazia Cristiana, l'Europa, i suoi pensatori e le sue culture, il cattolicesimo francese e soprattutto il suo polo lionese, dotato di una forte identità sociale: le linee direttrici dell'opera di Durand sono solide e al tempo stesso arricchite da un rinnovamento incessante, che porta ad un bilancio impressionante.
In un editoriale non firmato del 27 marzo 1957, «L'Osservatore Romano» parlava dell'«avvenimento politico più importante e più significativo della storia moderna della Città eterna». A sessant'anni di distanza dalla firma dei Trattati di Roma (25 marzo 1957), il presente volume indaga sul contributo della Santa Sede e degli ambienti cattolici (vescovi, preti, religiosi, movimenti e associazioni laicali, partiti di ispirazione democristiana) alla nascita delle prime istituzioni europee (Consiglio d'Europa, CECA, CED, CEE). L'Unione europea è stata vista per un lungo tempo come un "club cristiano", quando non come una "impresa del Vaticano". All'inizio degli anni cinquanta il mito di un'"Europa vaticana" ha conosciuto una singolare fortuna. Nel suo "Journal du septennat" (1951), il presidente della repubblica francese Vincent Auriol ricordava «la triplice alleanza, Adenauer, Schuman, De Gasperi, tre tonsure sotto lo stesso zucchetto». Se questo studio da un lato ridimensiona il ruolo svolto dai cattolici nella costruzione dell'Europa unita sul piano istituzionale tra il 1947 e il 1957, dall'altro tende a dimostrare l'apporto decisivo della Chiesa di Pio XII come forza transnazionale nella diffusione di un autentico "spirito europeo" dopo la seconda guerra mondiale. Di fronte al rischio di una frammentazione dell'Europa e del ritorno dei nazionalismi mortiferi della prima metà del secolo scorso, si fa sentire, viva e urgente più che mai, la necessità di "reiventare l'Europa" ritornando al messaggio dei padri fondatori.
Eletto papa il 21 giugno 1963, Paolo vi manifestò sin dall’inizio la sua intenzione di portare a termine il concilio Vaticano II che aveva ricevuto “in eredità” dal suo predecessore Giovanni xxiii. L’idea conciliare era strettamente legata, nella sua mente, a quella di riforma secondo l’adagio Ecclesia semper reformanda. Ma riforma non significava rivoluzione. Di fronte alle derive dottrinali del dopo concilio, egli volle essere il difensore coraggioso dell’integralità della fede cattolica. L’enciclica Humanae vitae (1968) sul controllo delle nascite segnò una svolta e l’immagine positiva del “principe illuminato” cedette il passo a quella, sofferta e tragica, del “papa amletico”. Basata su numerosi archivi inediti, la biografia di Chenaux ricostruisce, da Brescia a Roma passando per Milano, l’itinerario politico, intellettuale e spirituale di questo «grande pontefice» del XX secolo che – secondo le parole di papa Francesco nel giorno della sua beatificazione, il 10 ottobre 2014 – «non ha avuto paura delle novità».
¿Qué sucedió realmente en el concilio Vaticano II, considerado por muchos como «el acontecimiento más importante del siglo XX»? A los cincuenta años de su clausura, esta pregunta sigue desencadenando pasiones entre los historiadores y dividiéndolos entre los que lo consideran un momento de ruptura respecto al pasado y los que sitúan sus enseñanzas como un paso significativo en continuidad con la tradición de la Iglesia.
A partir de la producción historiográfica más reciente, el presente ensayo, destinado a un público amplio, ofrece, desde una perspectiva histórica, una visión sintética aunque pormenorizada de los antecedentes y el desarrollo del Concilio, así como de sus consecuencias en la vida de la Iglesia en los años que le sucedieron.
Chenaux nos introduce paralelamente y de forma equilibrada en sus debates más significativos, que en algunos casos abordaron cuestiones todavía hoy abiertas.
Philippe Chenaux (1959), historiador y biógrafo suizo, es en la actualidad es Catedrático de Historia de la Iglesia moderna y contemporánea de la Facultad de Teología de la Pontificia Universidad Lateranense de Roma y director del Centro Studi e Ricerche sul Concilio Vaticano II, perteneciente a esa misma Universidad.
Previamente, desde el año 1988 al 1998, ha sido docente en las universidades de Friburgo, Ginebra y Arras (Francia). Es también director de la revista Notes et Documents del `Institut International Jacques Maritain` y presidente del `Cercle d`études Jacques et Raïssa Maritain`.
Ha publicado casi una veintena de libros, además de decenas de artículos, siendo sus principales temas de investigación la historia del papado en la época contemporánea, la historia del concilio Vaticano II y la historia del pensamiento católico en el siglo XX.
Il presente volume raccoglie gli atti del grande convegno internazionale sugli archivi dei Padri Conciliari, tenutosi a Roma dal 3 al 5 ottobre 2012. Promosso dal Pontificio Comitato di Scienze Storiche, in collaborazione con il "Centro Studi e Ricerche sul Concilio Vaticano II" della Pontificia Università Lateranense, il convegno ha voluto rilanciare la ricerca storica sul concilio a cinquant'anni dall'apertura dei lavori del Vaticano II (1962- 2012), ponendo interrogativi ed aprendo, di conseguenza, nuove piste di ricerca: come i padri conciliari hanno vissuto il concilio? Quale la loro esperienza personale dell'evento? Ed in che misura questa esperienza conciliare ha condizionato il loro modo di concepire la Chiesa ed il loro modo di essere vescovo? Il presente volume ricostruisce gli itinerari di diversi attori del concilio, provenienti dai vari continenti, ed offre validi contributi per reperire il materiale archivistico disponibile (appunti, diari, corrispondenze, lettere pastorali, ecc.).
A 50 anni dall'apertura dei lavori del Concilio Vaticano II, la questione dell'ermeneutica conciliare suscita ancora un profondo dibattito fra gli storici e i teologi.
Che cosa è successo nel Concilio Vaticano II? A cmquant'anni dall'apertura dei lavori conciliari la domanda continua ad appassionare e a dividere gli storici. Il dibattito è più che mai aperto tra coloro che insistono sulla novità dell'avvenimento e delle sue decisioni in relazione al passato e coloro che tentano piuttosto di far rientrare i suoi insegnamenti nell'ambito della continuità della storia della Chiesa. Basandosi sulla produzione storiografica più recente e più aggiornata, il volume intende offrire una sintesi chiara ed equilibrata, accessibile al largo pubblico, sulla storia "dell'evento più importante del XX secolo" (Charles de Gaulle).
Il volume muove da un’idea che è quasi una provocazione: il comunismo come ultima eresia del cristianesimo. Basandosi su una documentazione in gran parte inedita, Chenaux ricostruisce la storia dei rapporti, a dir poco tormentati e conflittuali, tra la Chiesa cattolica e il comunismo in Europa, dalla rivoluzione d’Ottobre alla caduta del Muro di Berlino. Cronologicamente il volume rispecchia i tre grandi periodi in cui può suddividersi la storia politica e religiosa dell’Europa del XX secolo: la "guerra civile europea", durante la quale la Chiesa si trova di fronte all’impossibile dilemma di dover scegliere tra comunismo e nazismo; la guerra fredda, durante la quale, nella sua battaglia contro il totalitarismo sovietico, la Chiesa di Pio XII è identificata, suo malgrado, con l’Occidente; gli anni del disgelo e della distensione, quando la Chiesa sceglie la via del dialogo con i paesi dell’Est, per contribuire, infine, al crollo del sistema.
Il presente volume raccoglie i più importanti interventi di vescovi e teologi croati nel Concilio Vaticano II che spaziano: dalla teologia, agli studi mariologici, alle scienze sociali e alla diffusione della Parola di Dio.
Il presente volume raccoglie gli Atti del Convegno Internazionale sull'Eredità del Magistero di Pio XII che si è tenuto a Roma nel novembre del 2008 in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del grande pontefice.