La saggezza senza tempo della Regola di Benedetto da Norcia, un classico della letteratura religiosa, è messa in risalto dal commento penetrante di una rinomata mistica e studiosa benedettina. Nella sua originale introduzione alla Regola, l'autrice afferma coraggiosamente che il testo di Benedetto del sesto secolo, dopo millecinquecento anni, riesce a toccare direttamente le questioni che oggi stanno di fronte alla comunità umana: l'amministrazione dei beni, la conversione, la comunicazione, la riflessione, la contemplazione, l'umiltà e l'uguaglianza. Seguendo la Regola originale di Benedetto paragrafo per paragrafo, il libro espande i suoi principi nel più ampio contesto della vita spirituale nel mondo contemporaneo e rende le sue istruzioni, che a una lettura superficiale potrebbero suonare arcaiche, fresche e significative per le donne e gli uomini di oggi. Così questo libro si rivela una risorsa preziosa per la contemplazione personale o comunitaria. Prefazione di Laurence Freeman.
Attraverso i noti versetti del Qoèlet (3,1-8: c'è un tempo per nascere, un tempo per morire, per piantare e un tempo per sradicare, per amare, per ridere, per morire, per la pace, per la guerra...), l'autrice riflette su temi senza tempo, come: lo scopo e il valore della vita umana, il rapporto di equilibrio tra la gioia e il dolore, il lavoro e il riposo, l'amore e il lutto. Meditando sulle contrastanti stagioni della vita, l'autrice mostra come il senso umano e la vera felicità non derivano dall'avere sempre di più, ma dal conoscere e valorizzare ciò che si ha. L'amicizia e il sorriso, la pazienza e il dolore, l'umiltà e la compassione dalla nascita alla morte sono tutti doni che Dio ci dà, preziosi momenti della vita stessa.
"Il libro è uno studio profondo, perspicace e ampio del tema 'felicità'. E tuttavia è anche molto più di questo. Il lettore sarà sicuramente più saggio, dopo averlo letto: si sentirà più completo e, sono pronta a scommetterlo, più sereno". (Phyllis Tickle)
«La vita è un allenamento per imparare a cantare alleluia su questa terra in modo da riconoscere il volto di Dio nascosto nelle profondità del tempo. Ragionare sul significato dell’alleluia nella vita significa prendere in esame quei momenti che non sembrano per nulla di alleluia. Ma come è possibile dire alleluia a quelle parti dell’esistenza che ci opprimono, che prosciugano le nostre anime, che tutto sembrano meritare tranne che lode?» (dall’Introduzione)
Gli autori affrontano una vasta gamma di situazioni e circostanze che ognuno deve affrontare nella vita e per le quali ci invitano a cantare la nostra gratitudine a Dio, a cantare “alleluia. Ma se per alcune è facile (pace, ricchezza, vita, fede, unità...), per altre (morte, sofferenze, conflitti, oscurità...) bisogna imparare a scoprire la presenza nascosta di Dio che sempre ci offre una possibilità di bene e di crescita.
Ventitré capitoletti in cui siamo guidati a guardare alla vita con positività creativa, in ogni circostanza: gli autori aprono inediti orizzonti anche quando tutto sembra essere oscuro, e noi siamo presi per mano e condotti a condividere in semplicità di cuore il loro inno di gratitudine a Dio per tutto quello che è.
Destinatari
Vasto pubblico, purché sensibile al discorso spirituale.
Anche cristiani di altre confessioni religiose.
Autori
Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury, è uno scrittore, studioso e docente di fama internazionale. È stato chiamato a far parte di numerose commissioni teologiche, ecumeniche e pedagogiche. La sua vasta produzione spazia dalla filosofia alla teologia, dalla spiritualità all’estetica religiosa. Da quando è stato nominato arcivescovo, si è occupato in modo particolare di cultura contemporanea e di dialogo interreligioso. Joan Chittister è una suora benedettina e da oltre trent’anni una voce autorevole nel mondo religioso. Tiene conferenze in vari Paesi ed è autrice di molti libri, fra i quali I dieci comandamenti. Leggi del cuore (Queriniana, 2008) e Segnati dalla lotta, trasformati dalla speranza (San Paolo, 2006).
Ognuno di noi attraversa momenti di dolore, di depressione e di oscurità, di stress e di sofferenza. Lottiamo contro il cambiamento, l'isolamento, l'oscurità, la paura, l'impotenza, la vulnerabilità, lo sfinimento e le cicatrici della vita. Ciascuna di queste lotte è oggetto di una riflessione separata lungo i capitoli del libro, che si snodano sul motivo conduttore di una pagina biblica, quella che narra della lotta di Giacobbe contro il misterioso personaggio che lo affronta sul fiume Iabbok.
L'Autrice - una monaca benedettina impegnata nei movimenti della vita religiosa a tendenza monastica - è fortemente persuasa che la regola di san Benedetto non è un cimelio del passato o solo per i mistici medievali. Nella tumultuosa città moderna le comunità monastiche sono oasi di pace e di contemplazione attiva. Il messaggio della regola di san Benedetto è incentivo a costruire una società più giusta e più libera dove la fraternità, la pace, la solidarietà, l'integrazione, la preghiera, l'umiltà, il lavoro, la stabilità, l'ospitalità sono connotati che nobilitano le relazioni umane e sociali.«L'Osservatore Romano», 27 agosto 1999