Nelle società occidentali contemporanee gli individui sono sottoposti a un'enorme quantità di messaggi pubblicitari. Negli Stati Uniti, è stato calcolato che il cittadino medio passa circa tre anni della sua vita a guardare spot televisivi. E in Italia probabilmente la situazione è ancora più grave. Questo fatto però non sembra suscitare interesse presso l'opinione pubblica: non soltanto non ci si preoccupa di arginare questa invasione di messaggi pubblicitari, ma non si prova nemmeno a insegnare alle persone a difendersene. Questo libro tenta di farlo, cercando di focalizzare l'attenzione sul linguaggio utilizzato dalla pubblicità e tentando di scomporlo nei principali elementi di cui è costituito.
I parchi di divertimento sono una realtà estremamente importante delle società contemporanee, sia sul piano economico sia su quello sociale. Diffusi in tutto il mondo e in grado di attirare ogni anno alcune decine di milioni di visitatori, riassumono in sé le principali caratteristiche delle società postmoderne: il desiderio di spogliarsi dell'identità quotidiana, forme interattive di entertainment, un uso magico della tecnologia più avanzata, modelli di ricostruzione architettonica di monumenti del passato che fondono storia e finzione. Il volume, partendo da una ricostruzione del primo luna park della storia, presenta una classificazione dei numerosi parchi di divertimento oggi esistenti e un'analisi degli artifici polisensoriali cui si ricorre spesso nei parchi a tema.
Siamo tutti pazzi per la vita dei divi. Giorno per giorno, attraverso la lente dei media, ne seguiamo avidamente ogni dettaglio, ogni svolta, ogni minimo aggiornamento. Eppure, se il divismo non è un fenomeno nuovo (l'ha inventato Hollywood negli anni Dieci del Novecento), ciò che di totalmente inedito si registra nell'odierno culto dei divi è il livello di identificazione dei fan con lo stile di vita dei loro beniamini. I vip del Duemila sono diventati veri e propri modelli di riferimento per la gente comune, esempi vincenti di strategie di adattamento alla giungla contemporanea. Se un certo comportamento (ad esempio mettere continuamente "in vetrina" se stessi) funziona per chi è ricco e famoso, perché non dovrebbe funzionare anche per l'uomo della strada? Vanni Codeluppi analizza la natura del divismo contemporaneo, misura la distanza ormai abissale che lo separa dal divismo hollywoodiano classico e ne rintraccia gli esempi più vistosi nell'ambito della musica pop, vero terreno di coltura per aspiranti icone contemporanee.
Oggi la moda coinvolge pressoché tutti gli ambiti sociali. Storicamente, però, la sua evoluzione si è espressa con maggiore evidenza nella sfera del vestire. In questo volume viene esplorata l'evoluzione della moda ripercorrendo il succedersi dei principali modelli legati al vestire a partire dalla fine del Medioevo allo scopo di offrire al lettore una guida efficace per la comprensione della natura della moda.
Il concetto di "vetrinizzazione" consente di interpretare in modo unitario numerosi fenomeni sociali. Chiarisce infatti il processo di progressiva spettacolarizzazione e valorizzazione che negli ultimi due secoli ha investito i principali ambiti delle società occidentali: gli affetti, la sessualità, il corpo, l'attività sportiva, i media, il tempo libero, i luoghi del consumo, gli spazi urbani e persino le pratiche relative alla morte. La vetrinizzazione sociale ha avuto inizio con la comparsa nel Settecento della vetrina, che metteva in scena e valorizzava oggetti in precedenza inerti e passivi. L'individuo si è trovato così, per la prima volta, da solo di fronte alle merci e ha dovuto imparare a interpretare il loro linguaggio senza l'aiuto del venditore. Ha dovuto, cioè, abituarsi a leggere la comunicazione visiva, ma anche ad affrontare la vita in solitudine, nella nuova condizione sociale imposta dall'urbanizzazione e dalla modernità. Nel corso del Novecento, i media hanno progressivamente rafforzato il modello di comunicazione della vetrina, passando da un modello di fruizione collettiva (manifesti, cinema, televisione) a uno fondato sul consumo solitario (pay tv, Internet). Con il risultato che tutto oggi viene trasformato in fenomeno da "esporre in vetrina", e per gli individui la vetrinizzazione è diventata difficile da evitare.
Nonostante l'onnipresenza della pubblicità, conosciamo ben poco i suoi meccanismi di funzionamento e ben poco sappiamo della "cultura promozionale" in cui siamo immersi. Codeluppi passa in rassegna i vari aspetti della pubblicità: la sua storia, il suo ruolo sociale, il suo linguaggio, i diversi stili. Un ritratto a tutto tondo di questa forma di comunicazione che, a volte deformandola, riflette la società attuale.