Travolto insieme agli altri partiti nel crollo della prima Repubblica, il Partito socialista di Craxi ha lasciato di sé una memoria lacerata. Indicato da alcuni come il soggetto più innovativo nel sistema politico italiano, dipinto da altri come il simbolo della partitocrazia in disfacimento, il Psi ha svolto negli anni Ottanta un ruolo da protagonista che lo pone al centro di una riflessione su questa tormentata stagione della storia d'Italia, ancora in gran parte da ricostruire, da analizzare e da interpretare. Questo libro racconta per la prima volta, con gli strumenti della ricerca storica, l'intera vicenda, a partire dall'ascesa di Craxi alla segreteria, nel 1976, fino alle sue dimissioni nel gennaio 1993.
Cent'anni di storia italiana, la storia di un popolo che alle soglie del Novecento non era ancora nazione e che nel 1861, raggiunta l'unità politica, non aveva ancora sanato le profonde divisioni economiche, sociali e culturali. Questo libro narra le tappe del difficile percorso per conquistare una piena cittadinanza: dai primi passi verso la democrazia nell'Italia liberale alla dittatura fascista, dalla costituzione della Repubblica democratica fino a oggi, passando per due conflitti mondiali, una guerra civile e quasi mezzo secolo di guerra fredda.
"La frammentazione che caratterizza centrodestra e centrosinistra sfocia in una conflittualità paralizzante. Esecutivo dopo esecutivo, si tesse qualcosa che ogni volta rimane incompiuto. Il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica è uno snodo cruciale che indirizza verso un'altra tessitura. Una tela di Penelope dopo l'altra siamo arrivati ai nostri giorni." (Mirella Serri, "Sette - Corriere della Sera")