"La Ballata del Vecchio Marinaio" venne concepita nell'anno (primavera 1797 autunno 1798) della straordinaria simbiosi poetica con William Wordsworth. Con questo capolavoro del Romanticismo, il viaggio per mare (e la bonaccia, l'angoscia, l'attesa dei venti favorevoli) diviene la ricerca estrema del senso, l'avventura capace di restituire pienezza alla vita dell'uomo. Andare per mare acquista il significato di un'impresa metafisica. La poesia "Kubla Khan" (in appendice a questa edizione), palesa le immense potenzialità dell'immaginazione, suprema facoltà intellettiva e visionaria di Coleridge.
Pubblicate anonime a Londra nel 1798, le Ballate liriche segnarono la nascita del movimento romantico inglese, divenendo ben presto un classico. Eppure ancora oggi possono rappresentare una scoperta, perché di vere e proprie poesie "sperimentali" si tratta. Esse infatti gettano le fondamenta di un nuovo linguaggio, proiettandosi verso il mito rigeneratore dell'immaginazione e giungendo a delineare la condizione ironica e sentimentale del poeta moderno. Pur nella diversità di intenti dei due autori - Wordsworth teso a ricreare il fascino del nuovo nella realtà quotidiana, Coleridge a rendere tangibile il sovrannaturale - queste ballate sono unificate dalla grande novità della poesia romantica: lo spontaneo traboccare delle emozioni e l'aspirazione a una visione globale dlla realtà.
Testo di snodo imprescindibile per la letteratura moderna, il volume contiene alcuni capolavori assoluti della lirica occidentale, come La ballata del vecchio marinaio di Coleridge e L'abbazia di Tintern di Wordsworth.