Conosciuto a livello internazionale come scopritore di fossili umani che hanno contribuito a far progredire enormemente la paleoantropologia, come quello di "Lucy", "Australopithecus afarensis" rinvenuto in Africa orientale nel 1974, Yves Coppens è anche un abile, brillante prefatore e conferenziere. Questo libro raccoglie e organizza in un vero e proprio trattato i suoi "frammenti". "I 'frammenti' - scrive lo stesso Coppens - sono stati accuratamente scelti e organizzati in temi legati agli uomini fossili di cui mi sono sempre occupato, che ho spesso cercato, a volte trovato, e ai prodotti artigianali o artistici (o entrambi) del loro ingegno; è un vero libro di paleoantropologia e di preistoria che fa una panoramica degli argomenti di cui queste discipline si occupano. Al di là dei fatti sempre citati e spesso illustrati, spero che il lettore, e soprattutto il giovane lettore, trovi in questi testi la passione della ricerca, la rilevanza dei risultati e l'eleganza delle dimostrazioni, in altre parole quello spirito scientifico che mi ha sedotto, che ho vissuto e che tutt'ora continuo a vivere".
Il più noto paleoantropologo europeo, scopritore di Lucy e di altri nostri antenati, non si è mai ritratto di fronte alla responsabilità di raccontare la preistoria al largo pubblico. Questo volume nasce infatti da interviste di grandissimo seguito realizzate dalla radio francese. L'autore ha però riscritto ogni intervista costruendo una vera storia della preistoria, dai pre-umani a tutte le specie che il genere Homo, cioè noi, abbiamo attraversato sino ad arrivare a un'epoca intorno alla nascita di Cristo. I primi sette capitoli sono perciò un grande mosaico che attraversa milioni di anni, dai dinosauri al mondo romano. Ma il mosaico è fatto di tessere ben identificabili, ognuna è un racconto, un'avventura appassionante. Coppens infine, nell'ultima parte, ci insegna i metodi con cui studiosi come lui hanno "fatto preistoria". La preistoria è infatti una scienza storica che l'uomo ha via via articolato e costruito anche con mezzi nuovi rispetto a quelli utilizzati per la storia antica o moderna. La preistoria appare appassionante: si va dallo studio dei denti degli uomini fossili al sincrotrone, e si incontrano i grandi personaggi che l'hanno concepita, a partire da Darwin e Lamarck. Coppens li guarda divertito e suggerisce che anche il secondo dei due potrebbe tornare alla ribalta. L'autore insiste inoltre su un suo grande tema: l'influenza dei cambiamenti climatici sull'evoluzione.
Raccolti in un pratico cofanetto, i tre volumi della collana dedicata alle origini della nostra specie. Coppens, accompagnato dalle illustrazioni di Sacha Gepner, segue la misteriosa nascita della specie umana, dai primi passi evolutivi sino al disvelarsi delle grandi acquisizioni culturali.
Chi è l'antenato diretto del genere umano? Perché la scoperta di Lucy è fondamentale? Come hanno fatto i primi Ominidi a lasciare l'Africa? Chi erano i piccoli Uomini di Flores? A quando risalgono i primi popolamenti della Cina? Chi è stato il vero scopritore del fuoco? A tutte queste grandi domande Yves Coppens, in questo libro che gli somiglia, insieme profondo e divertente, dà risposte assolutamente nuove. Partendo dalle origini dell'Uomo, ci fa anche prendere coscienza della sorprendente attualità di questo passato dal quale noi tutti discendiamo: "Ho cercato di dimostrare che l'archeologia, la preistoria e la storia permettono una nuova lettura dell'attualità. Antichità e attualità vengono qui conciliate. E interessante constatare come questa concatenazione narri senza grandi lacune (è ovviamente una esagerazione che sottintende una certa continuità) gli ultimi dieci milioni di anni della storia dell'Uomo, dai Preominidi ai Vichinghi ai Visigoti, passando per tutte le tappe, o quasi, della nostra storia, dalla filiazione Preominidi-Ominidi e dalla diffusione di questi ultimi sul pianeta al cambiamento di economia dell'umanità e allo sviluppo verso la scoperta dei metalli, la prima architettura monumentale, l'invenzione della scrittura e l'emergere delle grandi civiltà".
Il più noto paleontropologo europeo, Yves Coppens, Premio Nonino 2007, seguita con l'amico disegnatore Gepner a lavorare sulle nostre origini per un pubblico di ragazzi ma non solo, data la qualità di testi ed immagini. In questo volume vediamo come si caratterizzano lungo i due milioni e mezzo di anni prima dei ''tempi storici'' le varie attività dell'uomo: l'abitazione, la vita in comune, la caccia, il cibo, la tecnologia, il vestire etc.
Questo volume, e il progetto dell'intera collana I nostri antenati, nasce dalla volontà del grande paleoantropologo Yves Coppens di raccontare a proprio figlio l'affascinante storia dei primi passi dell'umanità. Con la collaborazione dell'illustratore Sacha Gepner, il primo volume racconta come il piccolo primate Purgatorius, vicino dei dinosauri, sopravvisse alla grande estinzione e iniziò ad abitare la terra con altre scimmie 70 milioni di anni fa. Da lì parte la grande epopea delle scimmie arrivando sino agli attuali gorilla e scimpanzé. La loro storia è affascinante e ci riguarda da vicino: la somiglianza con lo Scimpanzé, senza contare l'Australopiteco, è infatti inseparabile dalle nostre origini.
Ventidue anni di lezioni al Collège de France (1983-2005) Presso il Collège de France, Coppens, titolare della cattedra di Paleoantropologia e Preistoria, è stato il successore dei grandi maestri francesi della preistoria: Henri Breuil, Pierre Teilhard de Chardin, André Leroi-Gourhan: «Ho avuto la fortuna di vivere, momento per momento, una delle più esaltanti avventure che le scienze dell’evoluzione abbiano conosciuto sin dalle loro origini». Da un cinquantennio a questa parte, la paleoantropologia non ha cessato di avanzare, con la scoperta di nuovi fossili, come quello di Lucy, ma soprattutto grazie all’apporto di nuovi metodi scientifici. È un eccezionale salto in avanti del sapere sulle nostre origini che in questo libro viene ricostruito da Coppens, che ne è stato uno dei grandi protagonisti. Le lezioni qui raccolte costituiscono un documento unico per misurare il profondo rinnovamento conosciuto da questa disciplina essenziale per la conoscenza che l’umanità di sé, ma anche il riflesso del cammino di un ricercatore senza pari.
Yves Coppens è uno dei maestri di una disciplina relativamente giovane, la paleoantropologia, che studia le origini dell'uomo e che dagli anni Sessanta ha compiuto eccezionali passi in avanti grazie a successive, clamorose scoperte. Fra queste forse la più celebre è quella di Lucy, giovane Australopiteco scoperta proprio da Coppens in Etiopia nel 1961. Membro del prestigioso College de France e primo fondatore di una cattedra di Paleoantropologia in Europa, Coppens è oggi ritirato dalla vita accademica per raggiunti limiti di età. Continua però a scrivere e lavorare e ha deciso di raccontare la storia delle origini dell'uomo per suo figlio e di farsi accompagnare da un'artista, Sacha Gépner.
"Come un grande compositore che con poche note riesce a dare forma a una sonata, Yves Coppens nella sua lezione conclusiva al Collège de France delinea con tratti essenziali e rara eleganza la storia dell'uomo sulla Terra" (Fiorenzo Facchini). In un momento in cui l'ambiente e il clima sono all'ordine del giorno di attuali e gravi preoccupazioni ecologico-sociali, in questa lezione conclusiva della sua permanenza al Collège de France Coppens ci ricorda che l'uomo fu il primo essere capace di adattarsi come nessun altro ai cambiamenti di ambiente e di clima. Coppens ripercorre così la nostra preistoria e la legge come appassionante avventura. Ciò non toglie che l'uomo oggi abbia fatto violenza a quell'ambiente terrestre che lo ha ospitato per quasi tre milioni di anni e che ci invita a essere responsabili del suo non deterioramento.