Nelle crisi degli ultimi anni i processi politico-comunicativi che avrebbero dovuto «immaginare» l'Unione come una realtà solidale si sono rivelati assai deboli. Attrezzate per assicurare che gli interessi di tutti gli stati membri siano sostenuti in sede europea, le istituzioni europee sono state incapaci di sviluppare una visione innovativa e oggi assolutamente necessaria dell'interesse comune dell'Unione. A quando proposte coraggiose e lungimiranti, oltre che inclusive, che sappiano mettere insieme le opposte esigenze di rigore, di sviluppo e di sicurezza dei diversi paesi?
La filosofia politica moderna nasce come tentativo di soluzione al problema dell'inevitabile conflittualità tra individui. Una visione antropologica profondamente negativa è posta a fondamento di una prospettiva politica così pessimistica. Per questo motivo, un argomento sempre ricorrente - anche se non esplicitamente affrontato - intorno a cui si muove gran parte della riflessione filosofica, politica e non, della modernità, è quello del male, divenuto ingombrante e pervasivo attributo della moderna concezione dell'individuo umano. Il testo propone alcuni elementi della radicale trasformazione di tale dinamica, individuando i nodi teoretici attraverso cui si giunge all'abbandono della prospettiva metafisica sul male.