L’esortazione «conosci te stesso» è stata a lungo e da più parti ripresa nel corso della storia del pensiero, assumendo carattere paradigmatico in termini morali e filosofici. Il motto, scritto sulla facciata del tempio di Apollo a Delfi per ricordare all’uomo la propria finitezza nell’approssimarsi al dio, fu assunto da Socrate quale perno del suo sistema filosofico. Esso ha attraversato nei secoli la cultura occidentale con influssi di enorme portata e, sotto certi aspetti, senza paragoni. Ne è la dimostrazione quest’opera di Pierre Courcelle, dedicata alla straordinaria Wirkungs-geschichte del precetto delfico, ricostruita attraverso i testi essenziali a esso riferiti, da Senofonte e Platone fino al secolo XII, con uno sguardo anche agli autori moderni e contemporanei. Ciò consente di individuare la linea di trasmissione del «conosci te stesso» nel passaggio dall’antichità pagana alla prescolastica cristiana, da una riflessione strettamente filosofica a una dimensione metafisico-teologica che va oltre l’orizzonte socratico. Nell’ambito di questa continuità, il lavoro di Courcelle mette in luce e distingue le tematiche, i percorsi e i progressi della riflessione antropologica sulla grandezza e sulla miseria dell’uomo ponendosi come fondamentale riferimento per chiunque sia interessato alla storia della conoscenza umana.
Pierre Courcelle (1912-1980) ha condotto le sue ricerche, dal punto di vista storico e letterario, procedendo dall’antichità classica fino al Medioevo. I suoi studi si sono rivolti, in particolare, a sant’Agostino, a sant’Ambrogio, a Boezio, all’eredità pagana e agli sviluppi cristiani del precetto delfico «cognosce te ipsum». Tra le sue opere ricordiamo: Les lettres grecques en Occident de Macrobe à Cassiodore (1948); Les Confessions de saint Augustin dans la tradition littéraire (1963); La Consolation de philosophie dans la tradition littéraire (1967), Lecteurs païens et chrétiens de l’Énéide (1984).