Un altro ventennio si è chiuso in Italia, forse si è conclusa un'epoca e sarà possibile ridare sostanza alla nostra democrazia. Per avviare la ricostruzione è necessario capire cosa è successo nell'era berlusconiana. Giuseppe D'Avanzo ha individuato i meccanismi utilizzati dal potere per portare alla deriva la nostra democrazia: la trasformazione del linguaggio politico in slogan pubblicitario, lo stravolgimento della Costituzione, la sospensione dello stato di diritto, e l'eccezione che diventa la regola. Ancor di più: D'Avanzo ha colto quella specificità tutta italiana che glorifica l'ingegno talentuoso e non il metodo, la furbizia e non la lealtà, l'inventiva e mai la preparazione, il "miracolo" e mai l'organizzazione, l'individualità e mai il collettivo. Prefazione di Franco Cordero
"Un'inchiesta giornalistica è la paziente fatica di portare alla luce i fatti, di mostrarli nella loro forza incoercibile e nella loro durezza. Il buon giornalismo sa che i fatti non sono mai al sicuro nelle mani del potere e se ne fa custode nell'interesse dell'opinione pubblica." (Giuseppe D'Avanzo). Con le introduzioni di Ezio Mauro ed Eugenio Scalfari e un contributo di Roberto Saviano.
Nell'anno elettorale, dicono gli analisti del moderno Islam radicale, l'Italia sarà colpita "inevitabilmente" dalle bombe di Al Qaeda. Il libro dei due giornalisti de la "Repubblica" è una ricognizione sui livelli di sicurezza nazionale. Viene ricostruito, con alcune rivelazioni, attraverso testimonianze dirette e documenti inediti raccolti in Italia e negli Stati Uniti, il ruolo essenziale avuto dall'intelligence militare e dal governo di Roma nella "fabbricazione" delle "notizie" false che giustificarono nel 2003, l'invasione dell'Iraq.