Nato dallo sviluppo di alcuni appunti presi a proposito di Cyril e Samantha, due personaggi del film "Il ragazzo con la bicicletta" (2011), questo volume muove da una profonda preoccupazione filosofica, che attanaglia l'essere umano: come accettare la morte di Dio senza abbandonarsi a consolazioni e fedi sostitutive? Divenuti orfani dell'amore divino, come affrontare l'umana paura di morire senza negare la nostra condizione mortale e senza rifiutare il mondo e l'altro da sé? La risposta di Luc Dardenne a queste domande esistenziali passa per il riconoscimento del ruolo essenziale che svolge l'amore incondizionato e assoluto di ogni figura materna nei confronti del nuovo nato; amore grazie al quale l'essere umano, superando la paura di morire, si apre alla vita e all'altro da sé, fino a sviluppare la capacità di empatizzare con la sofferenza del prossimo come base necessaria di ogni società etica. In questo contesto, l'arte non può che farsi portatrice di un'istanza profondamente umanistica: esprimere la sofferenza umana e, al contempo, la gioia d'essere al mondo.
«Siamo giunti alla conclusione che dovevamo smettere di inseguire un'immagine ideale del cinema. Ci siamo detti: che cosa ci appartiene veramente, che cosa sappiamo fare? Ecco, scrivere mi è servito a meditare su questo e a confrontarmi con mio fratello.» Tra gli anni novanta e il primo decennio del nuovo secolo Jean-Pierre e Luc Dardenne hanno dato vita ad alcuni tra i film più memorabili del panorama mondiale: opere crude e innovative, capaci di offrire un nuovo linguaggio al realismo e di incontrare il favore di critica e pubblico. Fatto meno noto, la loro realizzazione ha coinciso per Luc con la stesura di un diario, nel quale ha riversato le riflessioni che i due registi hanno condiviso fuori e dentro il set: la scelta degli attori e le decisioni sulle sceneggiature, l'invenzione di Rosetta e le inquadrature di L'Enfant, le teorie filosofiche e le idee per i nuovi progetti, le letture fatte e i film visti - da Federico Fellini a Robert Bresson, fino a Nanni Moretti -, le questioni religiose e sociali e l'attualità - dai piccoli fatti di cronaca agli attentati di Parigi e Bruxelles del 2014-2016. "Addosso alle immagini", questa sorta di diario-specchio, è un viaggio nel cinema dei fratelli Dardenne: un contenitore di pensieri, ognuno dei quali è un frammento nella costruzione di un immaginario di rara nitidezza e complessità. Un'opera che ci rivela cosa avviene nella mente di un regista prima che l'occhio si posi sulla macchina da presa.