"Gli scritti di Donald Davidson - come quelli di Ludwig Wittgenstein - hanno influenzato tutta la cultura odierna. La sua critica della nostra eredità culturale ha cambiato la nostra percezione di cosa sia veramente degno di riflessione. Tra un paio di secoli gli storici della filosofia scriveranno pagine sulle trasformazioni che l'opera di Donald Davidson ha indotto nel modo in cui l'essere umano si autopercepisce." (Richard Rorty)
Ognuno di noi ha una conoscenza della propria mente, una conoscenza dei contenuti delle altre menti e una conoscenza dell'ambiente condiviso. In questo libro Donald Davidson esamina la natura di questi tre tipi di conoscenza e ne esplora le connessioni e le differenze. Raccogliendo - e rovesciando - le eredità di Cartesio, di Hume e di Quine, l'autore affronta il grande problema della natura della conoscenza - sia nel linguaggio comune sia entro l'impresa scientifica - delineando una "società di menti" in cui "soggettivo, intersoggettivo e oggettivo" si sostengono reciprocamente come in un tripoide, ove "se una gamba dovesse cedere, nulla resterebbe più in piedi".