"Surin colpisce innanzitutto per la sua lucidità: una chiarezza ardente e incisiva. Non si tratta di perspicacia, che è acutezza nell’analisi psicologica; non è nemmeno, per essere esatti, quella penetrazione che tende ad approfondire il sapere. In lui la lucidità è intelligenza dell’esperienza; essa vi discerne, in modo sempre più acuto, il vero dal falso. La chiarezza dell’esposizione si ricollega qui alla fermezza di una scelta assoluta e costante. Quando scrive, Surin non mira a costruire un sistema teologico e tanto meno a descrivere degli stati interiori. Come non sono trattati dottrinali, le sue opere non sono nemmeno delle esposizioni o delle descrizioni psicologiche. Senza lasciare il dominio dei fatti, egli avvia una «scienza sperimentale » della vita spirituale".