In virtù del suo impegno sociale e della profondità che emana da opere come Pustinia («deserto» in russo), libro assurto a classico della spiritualità cristiana, la figura di Catherine de Hueck Doherty si accompagna oggi a quelle di altre donne indimenticabili come Madre Teresa, Dorothy Day e Suor Emma-nuelle. Di origini russe, fuggì ventenne dal suo Paese per giungere infine in Canada, dove fondò col secondo marito, Eddie Doherty, la comunità «Madonna House», centro di accoglienza per bisognosi, oggi presente con le sue succursali negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. Così come nelle sterminate foreste russe esistono le pustini a e i pustinikki (abitanti del deserto), che nel silenzio sono disponibili ad accogliere chiunque si rivolga a loro, dall'esperienza di «Madonna House» sono nati, anche nelle metropoli, luoghi ove sperimentare nel silenzio, nel digiuno e con solo una Bibbia sul tavolo, il rapporto con Cristo. Catherine ci spiega il paradosso e l'esperienza concreta dei deserti nelle metropoli odierne, ci insegna come vivere il silenzio e l'accoglienza assoluta, anche nell'assordante mondo contemporaneo, in una costante opera a favore della giustizia sociale e contro il razzismo. Una proposta religiosa e umana sempre attuale. Catherine Doherty si definiva una «non teologa», ma nelle sue parole ritroviamo una saggezza che unisce il cristianesimo da Oriente a Occidente.
Siamo di fronte ad un classico della "sipiritualità cristiana" del '900. Catherine de Hueck Doherty è una figura che per l'impegno sociale e la profondità spirituale si accompagna a Madre Teresa, Dorothy Day e Suor Emmanuelle. Ma Catherine ci lascia anche un'opera, Pustinia, che è divenuta appunto un classico contemporaneo di riferimento per lo spirito di carità e per la dimensione mistica. Pustinia, in russo, significa deserto, e proprio al deserto richiama l'esperienza delle pustinie create da Catherine, prima in una casa di campagna dove sperimentare nel silenzio, nel digiuno e con solo una bibbia sul tavolo, il rapporto con Cristo, poi anche in città. In questo libro Catherine ci spiega il paradosso e l'esperienza concreta dei deserti nelle metropoli odierne, ci spiega come vivere il silenzio e l'accoglienza nell'assordante mondo contemporaneo.