A metà degli anni Cinquanta l'autore, esonerato dall'insegnamento, ebbe l'occasione per un lungo confronto con la tradizione cristiana nella gioia dell'incontro con la tradizione viva che, sgorgata dal Vangelo, prosegue senza interruzione nella vita della Chiesa. Interpretando e spiegando con rigore scientifico e entusiasmo, de Lubac ha compiuto un itinerario che i più recenti progressi filologici e storici non hanno annullato. Il testo presentato è il secondo volume della sezione quinta "Scrittura ed Eucarestia", ovvero il 18° volume dell'Opera Omnia.
A metà degli anni Cinquanta l'autore, esonerato dall'insegnamento, ebbe l'occasione per un lungo confronto con la tradizione cristiana nella gioia dell'incontro con la tradizione viva che, sgorgata dal Vangelo, prosegue senza interruzione nella vita della Chiesa. Interpretando e spiegando con rigore scientifico e entusiasmo, de Lubac ha compiuto un itinerario che i più recenti progressi filologici e storici non hanno annullato. Il testo presentato è il primo volume della sezione quinta "Scrittura ed Eucarestia", ovvero il 17° volume dell'Opera Omnia.
Este libro representa un hito decisivo para captar la comprensión conciliar de la Iglesia según Henri de Lubac. Éste pone de relieve la importancia de la teología de los Padres de la Iglesia en la renovación que representa el Vaticano II.
Tras mostrar que es precisamente a través de la constatación de las paradojas de la Iglesia como podemos introducirnos en su misterio, De Lubac propone un estudio en filigrana de la aportación de la patrística a la comprensión de la Iglesia como misterio y como pueblo de Dios, a su perspectiva escatológica y a la relación entre la Iglesia y María.
De gran actualidad se presenta la cuestión de las religiones y su relación con el cristianismo. Finalmente, la perspectiva de la paradoja abre fecundos caminos hacia un planteamiento actual de la credibilidad de la Iglesia.
Henri de Lubac (1896-1991), jesuita francés, fue unos de los promotores de la renovación de la teología a partir de las fuentes patrísticas. Participó como perito en el concilio Vaticano II. En 1983 fue creado cardenal por Juan Pablo II.