Dopo un periodo di gestazione di quasi cinque anni, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha pubblicato l'8 aprile 2024 la dichiarazione "Dignitas infinita" circa la dignità umana. Nel fare memoria del 75° anniversario della "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" (10 dicembre 1948), il Dicastero ha colto l'occasione «per proclamare nuovamente la propria convinzione che, creato da Dio e redento da Cristo, ogni essere umano deve essere riconosciuto e trattato con rispetto e con amore, proprio in ragione della sua inalienabile dignità» (n. 2). In questo volume Gaia De Vecchi e Roberto Massaro offrono una lettura attenta e critica del documento, evidenziando anche nuove piste di lavoro profetico che la chiesa è chiamata a compiere per promuovere, sostenere e implementare la dignità di ogni uomo e di ogni donna.
La nascita, il lavoro, l'immigrazione, il carcere, la morte: quei momenti importanti e complessi della vita sono qui considerati in modo seriamente umano.
Attraverso la lettura di passi biblici, l'autrice mette a fuoco il fascino ambiguo e i labili confini di magia, occulto e superstizione.
Che cosa è veramente essenziale nella vita della Chiesa di Gesù Cristo e, in particolare, della Chiesa cattolica nelle regioni europee italofone? Le varie vicende e conseguenze legate alla pandemia Covid-19 hanno reso urgente tentare di rispondere a questo interrogativo, che molti già si erano posti, in molte forme, in particolare a partire da molte sollecitazioni provenienti dal ministero di Jorge Mario Bergoglio. Quanto abbiamo vissuto e viviamo in questi mesi chiama in causa, a diverso titolo, la responsabilità dei credenti, dai pastori a tutti coloro che frequentano parrocchie, gruppi e movimenti e sta incidendo seriamente nelle scelte formative e nei comportamenti religiosi. Come cercare di cogliere al meglio le sollecitazioni che sono venute e vengono da questa inedita condizione andando alle radici della vita ecclesiale? Tramite una serie di riflessioni su quelle che appaiono vere priorità in vista di un'azione pastorale che faccia entrare sempre più e sempre meglio nella logica del Vangelo del Dio di Gesù Cristo.
"L'uomo diventa grande quando nella sua piccolezza raccoglie la grandezza dei cieli e lo splendore della terra ed al Padre comune li offre in adorazione e in amore". Queste parole pronunciate da Enrico Medi (1911-1974) possono essere considerate la sintesi della sua vita di scienziato, oratore, organizzatore, marito, padre, politico, divulgatore, amico ed educatore. Le sue numerose attività le ha vissute grazie ad una sua unità interiore, frutto della sua concezione antropologica, e ad una profonda spiritualità. L'eredità che Enrico Medi ci ha lasciato è estremamente ricca. Discorsi, scritti scientifici, interventi parlamentari, trasmissioni televisive, meditazioni, lettere, opere di divulgazione... ma il tesoro più prezioso che lascia in coloro che lo hanno incontrato è il suo sguardo profetico sul mondo e sulla storia, sempre così denso di Dio ma mai distaccato dall'uomo.