La ricerca scientifica non è un lusso culturale, ma la più concreta opzione per dare un futuro al paese e alle nuove generazioni, e per far tornare una parte del fiume di giovani che abbiamo formato in Italia e che possono lavorare solo all'estero. Genera occupazione qualificata, sviluppo imprenditoriale, innovazione di prodotto, ma serve anche alla sicurezza nazionale, alla tutela del territorio e dei beni culturali. Intorno si fanno strada l'antiscienza e la nostalgia di un passato durissimo che in gran parte ignoriamo. Paghiamo il mancato rinnovamento vendendo le nostre aziende storiche. Eravamo i proprietari di piccoli ristoranti, poi ne siamo diventati i cuochi e ora semplici camerieri. Il metodo scientifico è il modo per risalire la china, per modernizzare il paese, per compiere scelte non ideologiche in tutti i campi. Per premiare il merito e non il clan, per liberare energie e guidare il nostro futuro.
Sugli OGM ci si limita a schierarsi. Il tema, al contrario, va affrontato con raziocinio: gli OGM ci riguardano, non solo perché dal 1996 sono entrati a far parte della nostra alimentazione, ma anche perché con essi si gioca il futuro dell'economia, dell'agricoltura, dell'ambiente in cui viviamo. In questa nuova edizione abbiamo voluto rendere conto dei cambiamenti in atto. L'Europa ha capitolato consentendo agli Stati di vietare tutte le coltivazioni OGM; in Italia è vietata sia la coltivazione di prodotti OGM sia la ricerca. Ma non è vietata l'alimentazione degli animali da allevamento con OGM importati dall'estero. Intanto, le innovative tecniche di 'genome editing' aprono nuove prospettive, mentre il clima nell'opinione pubblica sta finalmente cambiando, e si dovrà trovare una sintesi tra le paure degli ambientalisti e le esigenze di progresso, sviluppo, sicurezza e occupazione.