Sono state scritte molte biografie su Santa Caterina da Siena, come riconosce lo stesso Dell'Era poiché, come egli afferma, i suoi scritti, la sua figura dolcissima, hanno interessato tutti i tempi, a cominciare dalla Legenda maior del suo confessore, Raimondo da Capua, passando da quella monumentale del Joergensen, per arrivare a quella di Chiminelli; tuttavia, forse, nessuna si legge tutta d'un fiato come questa breve, lineare, del Dell'Era, in cui ogni capitolo - composto, di solito, da sole due o tre paginette - invoglia a leggere il successivo: il motivo è che il continuo variare del suo stile non si può prestare alla monotonia, anche perché l'Autore sa orchestrare abilmente situazioni ed episodi in modo che proprio tale variazione stilistica possa aver luogo; intendo dire che la solennità richiesta dalla descrizioni di momenti mistici si stempera spesso nella dolcezza del lirismo di un affresco della natura, mentre altre volte la sua prosa diviene semplice, icastica, anche dialettale se si tratta di rappresentare scene della vita del popolo.
Il libro raccoglie 134 liriche di Idilio Dell'Era (Don Martino Ceccuzzi 1904-1988), in gran parte non conosciute, che furono pubblicate nel 'Giornale del Popolo di Lugano', nel periodo 1947-1967. Queste poesie sono dedicate in gran parte alla meraviglia del creato che si incarna: nelle montagne, negli alpeggi, nei torrenti ticinesi; nella natura e nei paesaggi campestri toscani; negli animali e nel mondo vegetale così armonioso e complesso.
IL volume pubblica alcune delle piu belle poesie (tra le quali alcune inedite) del poeta e scrittore Idilio dell'Era.