In alcuni momenti del pensiero politico americano il richiamo alla realtà, nelle sue diverse forme, ha costituito un confine per la realizzazione della libertà individuale. L'ipotesi di questo libro è che negli autori considerati l'attenzione ai condizionamenti dei fatti storici, economici, politici, non abbia rinviato solo alla conservazione del già accaduto, ma abbia da una parte circoscritto la libertà e dall'altra la abbia orientata fattivamente nella costruzione del futuro. Dalla ricostruzione di alcune posizioni intellettuali e politiche emerge la possibilità di un realismo non semplicisticamente conservatore: a partire da tale prospettiva vengono illustrate quelle che possono essere ritenute le caratteristiche di una posizione riformista e di un realismo democratico. Le articolazioni del rapporto tra realismo, istanze di libertà, di realizzazione individuale e costruzione dell'avvenire sono state analizzate in periodi e autori particolarmente significativi. Si è così delineato un percorso nell'esperienza politica e nella riflessione americana che va dalle origini e dai saggi de "Il Federalista" alle posizioni di Graham Sumner e del darwinisrno sociale, dal proagressismo e dalle istanze di riforma sociale e politica al realismo politico dei primi anni della Guerra fredda.