L'età del disordine è un tempo dominato dalla paura, che è figlia dell'ignoranza. Ci sembra di vivere in balia del caos. La globalizzazione è divenuta per molti un incubo: robot che sostituiscono operai, stabilimenti che si trasferiscono in Serbia o in Cina, crisi finanziarie a ripetizione, ondate di immigrati che affluiscono alle frontiere, attentati terroristici. Questo libro è un tentativo di trovare un ordine in tutto ciò, a partire dai cinque anni che aprono questa nuova era: 1968-1973. Iniziano allora i grandi mutamenti da cui è scaturito il mondo attuale: il predominio della finanza sulla produzione, la graduale perdita della presa delle due superpotenze sul mondo, l'uscita dal sottosviluppo di un numero crescente di paesi asiatici, una maggiore consapevolezza del fatto che gli equilibri ambientali stanno saltando. La globalizzazione non è un complotto. Non è molto diversa da quella di cento anni fa, quando migranti, capitali, merci e informazioni si spostavano in misure paragonabili a quelle odierne. Allora la politica la fermò, con i nazionalismi e due guerre mondiali, al prezzo di settanta milioni di morti. Oggi, in preda alla paura, si diffonde la stessa tentazione. Per non ripercorrere quella strada c'è bisogno di una nuova politica che sappia elevarsi al livello planetario delle sfide: migrazioni, finanza, povertà ed ineguaglianze, clima.
Dal 1995 ad oggi il numero degli utenti di Internet è passato da 16 milioni a oltre 2,7 miliardi. Quali sono stati i fattori di un successo così esplosivo? Il libro ricostruisce le origini di Internet dagli anni successivi alla seconda guerra mondiale fino al World Wide Web, non limitandosi alla storia della tecnologia e dando ampio spazio al contesto culturale, sociale e politico al cui interno la rete si è sviluppata. Gli autori leggono le tappe di formazione della "rete delle reti" come una sorta di processo evolutivo nel quale, a ogni passaggio, le soluzioni prescelte dai suoi artefici sono state le più funzionali alle loro esigenze e le più idonee a garantirne lo sviluppo nel contesto in cui operavano. Pur avendo origini militari, la rete fu costruita dai suoi stessi utenti: una comunità di ricercatori per lo più universitari, che aveva come obiettivo lo sviluppo della conoscenza. Nasce da qui il carattere user-oriented che tuttora contraddistingue il Web e può essere fatto risalire in particolare all'avvento, all'inizio degli anni settanta, della posta elettronica.
Un storia contemporanea che copre un arco di oltre duecento anni, introdotta da un ampio capitolo metodologico che spiega questa periodizzazione alla luce del dibattito storiografico più recente. Il secondo volume si apre con la prima guerra mondiale (1914) e individua un momento di svolta epocale nell'ultimo venticinquennio del Novecento. Più che la fine del comunismo e del 'sistema bipolare', sono i processi di globalizzazione del mondo a segnare i caratteri costitutivi del tempo presente e l'inizio di una nuova epoca storica.
Una "lunga" storia contemporanea che copre un arco di oltre duecento anni, introdotta da un ampio capitolo metodologico che spiega questa periodizzazione alla luce del dibattito storiografico più recente. Il volume parte dalla doppia rivoluzione (francese e industriale) e si conculde con lo scoppio della prima guerra mondiale, secondo cinque grandi sezioni: Inghilterra e Francia: la "duplice rivoluzione", restaurazioni e rivoluzioni, l'età della borghesia, grandi potenze e spartizioni del mondo, la fine della "belle époque".