Escono in moto per compiere Le famigerate "stese": sparano con pistole e mitra, a caso, in pieno giorno per seminare il terrore. Uccidono senza pietà barboni, immigrati o anche solo chi rifiuta di offrire una sigaretta. Inondano di cocaina a basso costo il centro di Napoli. Spendono cifre da capogiro nei locali più alla moda della città, dove si sballano di alcol e droga. Parcheggiatori abusivi e prostitute sono i loro occhi e le loro orecchie. Sono divisi in gruppi, distinti dai tatuaggi, come le bande di latinos. Hanno riti di affiliazione crudeli, loro codici di comportamento e nessuna regola morale. Hanno riempito il vuoto lasciato dai vecchi boss della camorra, decaduti o in prigione. Vogliono prendersi Napoli, il traffico di droga, tutto. Sono poco più che bambini. Frutto di un accurato lavoro d'inchiesta sul campo, di interviste "off the record" dell'autore a baby boss, anziani camorristi, investigatori, e da una profonda conoscenza delle carte processuali, questa è una storia tremendamente reale. I personaggi hanno nomi inventati, ma le situazioni in cui si muovono sono tutte vere. Di fantasia c'è quel poco che basta per riempire i vuoti di una realtà che supera l'immaginazione. È la storia del delirio di onnipotenza di un clan di ragazzi in una sanguinosa faida di camorra, che ha trascinato un'intera città nelle atmosfere cupe di Gotham City. Ma senza supereroi.
Dai campi di calcio ai campi di concentramento dell'Is: Bechir è un giocatore della serie A tunisina che decide di arruolarsi nell'Isis e combattere per la Giusta Causa del Califfo Al Baghdadi. Prenderà parte a missioni segrete in Libia per conto dello Stato Islamico e diventerà uno dei combattenti più famosi e temuti di Raqqa. In questo sconvolgente libro-inchiesta, il protagonista svela in diretta il lato oscuro dell'organizzazione terroristica più potente al mondo: l'orrore delle decapitazioni, gli stupri di guerra e gli attentati dei kamikaze. Ma anche i segreti inconfessabili, la corruzione, il traffico di droga, la macchina della propaganda sui social e i piani del Califfato per invadere l'Europa e piegarla alla Sharia.
A parlarne è una tunisina che ha gestito la propaganda militare dell'Isis sui social network e conosce molto bene i segreti inconfessabili del mondo islamico. Ad esempio i bordelli dei terroristi, dove vengono utilizzate donne occidentali come schiave del sesso. Un libro che riesce ad aprire uno squarcio nell'organizzazione del Califfato che sta terrorizzando il mondo, illustrando i meccanismi in atto al suo interno: il ruolo dei social network, luoghi di reclutamento dei nuovi combattenti, di cui si occupano le donne; i canali di finanziamento (oltre ai video porno, il contrabbando di oro nero dai petrolieri vicini all'organizzazione terroristica); la caccia ai cristiani; i combattimenti e il reperimento delle armi; i contatti con i servizi segreti occidentali e arabi.
Ciò che leggerete è il racconto di uno dei protagonisti di quei fatti: l'allora comandante del Primo reparto mobile di Roma, Vincenzo Canterini. E' la sua verità. Nascosta, ricacciata in fondo allo stomaco per undici anni, perché gli è stato insegnato che la polizia era la sua seconda mamma, e a una mamma non si può che ubbidire. Anche quando sbaglia.