Autore:
Zoratti Alberto, Di Sisto Monica
• Zoratti Alberto - È presidente di Fairwatch. Giornalista freelance, è responsabile del blog "Ri(E)voluzione" di "Altreconomia" e tra i fondatori di "Comune-info.net". È autore di numerosi libri.
• Di Sisto Monica - Vicepresidente di Fairwatch, è giornalista professionista. Collabora con l'agenzia "Asca" e con "Altreconomia"; è fondatrice di "Comune-info.net". Insegna Modelli di sviluppo economico alla facoltà di Scienze sociali della Pontificia Università Gregoriana. Autrice di numerosi libri.
Contenuti:
Finché non si è scoperto che il Ddt è indistruttibile e che si accumula nelle catene alimentari, si è pensato che il capitalismo fosse solo nemico del lavoro. Ma oggi che l'acqua sta calando, che i terreni si stanno impoverendo, che l'aria sta diventando irrespirabile, abbiamo capito che il capitalismo è nemico addirittura della vita.
La sua strategia verso i beni comuni è nota: prima saccheggia, poi, quando li ha trasformati in risorse scarse, se ne impossessa per farne oggetto di mercato. Così le multinazionali, che oggi si presentano col volto pulito della green economy, compromettono la nostra vita e costruiscono un mondo sempre più a misura dei ricchi. Ma noi possiamo fermarle organizzando la denuncia, praticando la resistenza, vivendo l'alternativa. Piccoli granelli di sabbia che possono cambiare il futuro.
Le banane eque - ormai è chiaro a tutti - non crescono sugli scaffali. I prodotti del commercio equo e solidale arrivano infatti da lontano, nel tempo e nello spazio. E tuttavia ci sono diventati familiari e - dal caffè all'artigianato - hanno tutti un volto e una storia. Sono l'avanguardia dell'economia solidale: hanno cambiato la lista della spesa di un italiano su cinque e la maniera di valutare il prezzo di un prodotto o leggere la sua etichetta. "Un commercio più equo" racconta questo straordinario percorso, attraverso le voci autorevoli di chi il fair trade lo ha sognato, immaginato, progettato e realizzato - in Italia e nel mondo - ha aperto le prime botteghe, ha fatto i conti con la crescita e le sue contraddizioni. In parte il commercio equo resta infatti un ossimoro: pratiche commerciali e spirito solidale, produttori nel sud e consumatori del nord, piccole dimensioni e grande distribuzione. Ma la tensione a superare questa contrapposizione sprigiona un'energia capace ribaltare il mondo.
C'è un voto che si esercita collettivamente, e fa vivere la democrazia. C'è un voto, però, che può cambiare l'economia, e ricondurla al suo compito naturale: quello di assicurare benessere a tutti gli abitanti del pianeta. È un voto che si nasconde nel nostro portafoglio, perché scegliendo di acquistare tutti i giorni prodotti del commercio equo e solidale, o spostando i propri risparmi in una banca etica, si incide direttamente sulla qualità della vita di milioni dì persone. E anche le imprese e le istituzioni possono diventare più responsabili.