L'economia è cura. E prendersi cura, di sé e degli altri, è il primo passo per un radicale cambio di prospettiva: la reciprocità e la dipendenza consapevole dall'altro/a sono l'antidoto più sovversivo all'individualismo. Per una vita buona. "Il passaggio da una società di mercato centrata sulla produzione di merci e sul profitto a una società di economia domestica, centrata sul bisogno e sulla libertà-in-relazione di tutti gli esseri umani, significa il cambio di paradigma decisivo della nostra epoca." Il libro "L'economia è cura" di Ina Praetorius è un invito a cambiare paradigma, a partecipare a una "care revolution" che costruisca un linguaggio e un'economia differenti, alla ricerca di una "felicità interna lorda" e di un sistema economico e sociale capace di soddisfare i bisogni di tutti, senza discriminazioni. Scrive nella postfazione il filosofo Roberto Mancini: "quando Praetorius afferma che l'economia è cura non sta semplicemente proponendo un'altra economia, ci sta richiamando a vedere il senso del modo umano di stare al mondo". Contro la logica del potere (maschile), Praetorius "ci fa riconoscere che esiste la coralità umana e dei viventi". Un libro che non solo auspica una profonda e radicale trasformazione del sistema di vita che oggi informa il mondo globalizzato, ma che ci chiede di prenderci cura?di tale transizione. Saggio introduttivo di Adriana Maestro. Prefazione di Luisa Cavaliere. Posfazione di Roberto Mancini.
Se fosse un "filmino di famiglia", la globalizzazione muoverebbe i primi passi nel 1973, anno in cui l'economia Usa rallenta e inizia il processo che porterà alla deregulation degli scambi commerciali internazionali. Alessandro Volpi percorre - un fotogramma dopo l'altro - la storia della globalizzazione, le prime "turbolenze" e il pericoloso fidanzamento con la finanziarizzazione, un rapporto perverso che porta all'esplosione della crisi nell'estate 2007. Questo libro, dedicato ai cittadini attenti, ma anche a studenti e studiosi, è lo strumento ideale per comprendere il nostro "presente storico": l'autore non solo segue la parabola della globalizzazione, ma racconta le sue dinamiche economiche e politiche, ne misura le conseguenze sul destino di persone e popoli e delinea un quadro in cui non solo è urgente restituire il primato alla politica ma è necessario un ardito superamento delle logiche nazionali.
Questo libro racconta - in un momento di cambiamento epocale - l'altra Chiesa, un vero e proprio "popolo di Dio in cammino", plurale e non allineato. Gruppi ed esperienze di base inseriti nel tessuto ecclesiale ma critici verso le posizioni del Vaticano e della Cei. Movimenti che hanno ereditato dal Concilio Vaticano II un punto di vista ribelle sulle questioni - per le gerarchie "non negoziabili", come la famiglia, il fine vita, l'orientamento sessuale, il ruolo delle donne e che chiedono alla Chiesa un profondo rinnovamento. Un compendio inedito di realtà "carsiche" - dalle Comunità di base agli omossessuali credenti, dai preti operai alle tante associazioni impegnate per la pace e la giustizia sociale - che scorrono nelle profondità della Chiesa cattolica. Scrive nell'intensa prefazione don Paolo Farinella, "prete dal cuore laico": "È tempo che 'l'altra Chiesa' (...) torni a sperare perché l'alba è cominciata e 'il Regno di Dio è dentro di voi' (Lc 10,9)". Per una Chiesa di tutti e dei poveri.
Presunta morte naturale" è l'epitaffio di Stefano Cucchi, morto a Roma il 22 ottobre 2009 all'ospedale-carcere "Sandro Pertini". Una settimana prima era stato arrestato per spaccio: sette giorni nelle mani dello Stato, dai carabinieri alla polizia penitenziaria, dai magistrati ai medici di carcere e ospedale. La famiglia lo rivedrà dietro una teca di vetro: sul suo corpo, inequivocabili segni di percosse. Ma lo Stato, dopo averla alzata, nasconde la mano, negando la propria responsabilità. Ne è prova la sentenza di primo grado del processo, che commina pene lievi ai medici, assolvendo i tre agenti di polizia penitenziaria imputati solo per lesioni. Il pestaggio, infatti, è riconosciuto ma resta "orfano". Un'inchiesta dalla parte dei "vinti" che minuto per minuto, attore per attore - recupera le testimonianze accantonate, le ragioni delle parti civili e depura i fatti da ogni omissione. Ma non solo: affronta temi quali l'"esercizio esclusivo della forza" da parte dello Stato, il reato di tortura, la legge Fini-Giovanardi sulle droghe. Prefazione di Luigi Manconi e Valentina Calderone. Testi di Ilaria e Giovanni Cucchi, Patrizio Gonnella (Antigone), Mauro Palma (giurista) e Lorenzo Guadagnucci (giornalista).
50 vignaioli indipendenti, 1.500 vini biologici biodinamici autentici, Il vino critico rispetta l'ambiente. E la biodiversità, è l'espressione, autentica del territorio in cui è prodotto, ci racconta il lavoro dei piccoli vignaioli indipendenti, La prima guida al vino "di relazione": 120 schede di vignaioli, 250 indirizzi di cantine, 1.500 vini, tutti gli eventi di enodissidenza, e un breve testo di Luigi Veronelli. I criteri di scelta dei produttori: produttori di piccole dimensioni per ettari vitati e resa per ettaro, vignaioli che producono e trasformano solo uve proprie, aziende agricole che rispettano i diritti dei lavoratori, vignaioli "custodi" della terra, dei suoi saperi, della sua cultura, contadini che lottano per tutelare la propria terra dagli abusi, vini naturali, biologici, biodinamici, senza chimica e manipolazioni, vini artigianali, il cui vignaiolo ci "mette le mani", vini che esprimono il proprio territorio e la sua essenza, vini capaci di raccontare storie conviviali, relazioni e incontri, vini sovversivi, perché differenti, non omologati, non commerciali, vini ribelli, perché in aperta contrapposizione a mode e tendenze.
Mangiare e cucinare senza fare la guerra ai viventi, all'ambiente e ai popoli. Ricette per il futuro: economiche, salutari e semplici, a partire dalle materie prime Pitagora era un teorema, per Albert Einstein l'unico assoluto: il cibo vegetariano, il primo gradino per un modello alimentare equo e agro-ecologico. Immaginate pietanze squisitamente "veg", ma anche semplici ed economiche, senza cibi pronti né imballaggi. 100 ricette salutari, facili e rapide da preparare, attente all'impatto sull'ambiente e al benessere di tutti i viventi, uomini e animali. Marinella - la cuoca sulla foglia - ci spiega con chiarezza "disarmante" come e perché ridurre la nostra impronta ecologica in cucina, dalle materie prime alla spesa quotidiana, dal "buono che avanza" alle stoviglie da lavare. 100 e più ricette veg e mediterranee: piatti spesso crudi ma mai crudeli, a base di cereali, verdure, legumi, frutta, condimenti naturali, preparate con "manodomestici" e la giusta energia.
A che cosa pensano le aj quen, le donne guatemalteche mentre tessono al telaio la loro storia e il loro riscatto? Quale profumo ha il caffé di UCIRI? Quanto è dolce lo zucchero di Manduvirà? Un viaggio inedito in America Latina attraverso i progetti di Altromercato. Parole, immagini e profumi per capire il senso profondo della parola "scambio" e quello del commercio equo e solidale. Il commercio equo e solidale fonda la sua azione nei Paesi del Sud del mondo su un principio chiave: trade not aid. Il suo significato è chiaro: lavoro, non elemosina. Da 25 anni Altromercato, il maggiore importatore di prodotti equi e solidali in Italia, dà concretezza a queste parole attraverso le decine di progetti che ha avviato in America Latina, Asia e Africa, offrendo agli "oppressi" una possibilità di riscatto, portando in Italia i loro prodotti e promuovendo una differente cultura imprenditoriale, equa e solidale. "Latina, equa, solidale" esce in occasione dei 25 anni del Consorzio Ctm altromercato. Un libro a cura di Altreconomia, che ha raccolto in queste pagine le impressioni - in parole e immagini - che i "viaggiatori" Altromercato hanno riportato dai Paesi dell'America Latina: Messico, Costarica, Guatemala, Perù, Ecuador, Paraguay. La prefazione è del presidente di Altromercato Guido Leoni.
Piccolo manuale di comunicazione dedicato alle associazioni, al mondo del non profit e alle imprese dell'economia responsabile. Istruzioni essenziali per comunicare bene con pochi soldi, in modo chiaro, reciproco e leale. Dire bene cose buone Se quello che fai è semplice, pulito e in piccola scala, allora hai grandi cose da dire (ma pochi mezzi per dirle). Comunica in modo semplice, pulito e in piccola scala, vedrai che funziona. Evitare gli errori più comuni. Se credi nel tuo lavoro, vuoi che tutti lo conoscano. Sono pochi banali errori - sempre gli stessi - a impedirlo. Questo libro spiega come riconoscerli ed evitarli. Diventare "dilettanti competenti". Scrivere un volantino. Farsi trovare su internet. Ideare un nome. Progettare uno stand. Scegliere parole che invogliano a continuare la lettura. Raccontare la propria storia senza raccontare storie.
L'altra economia è "un risveglio etico, che include la sensibilità, il pensiero, il coraggio, la fiducia nel potenziale del cambiamento, la speranza che consente di vedere il bene possibile". La giustizia è il fondamento: significa mettere al primo posto, a partire dal luogo in cui si vive e si opera, le condizioni di vita delle persone e dei popoli e l'armonia con la natura, considerando il denaro, il mercato e il sistema economico come meri strumenti. Roberto Mancini condensa in trenta scritti, brevi e incisivi, idee e proposte per licenziare il mito insensato del capitalismo e costruire uniti in un movimento della dignità - una "vita buona comune" e una nuova economia, mite e democratica.
Come salvarci dal "welfare west"? La cura è il "welfare di relazione", di cui sono protagonisti insieme comuni, aziende, terzo settore, cittadini. "Non ce lo possiamo più permettere", è il mantra che ripetono da anni gli addetti ai lavori: lo Stato sociale è da smantellare, perché mancano i soldi. Nessuno però ci spiega con chiarezza quanto costa davvero, come funziona e quali tagli sta subendo il welfare. Questo libro avvicina con semplicità il lettore al sistema di welfare italiano, in primis locale, e scopre che "tra il dire e il welfare" esistono buone prassi che vedono insieme protagonisti enti pubblici, aziende, mondo no profit e i cittadini stessi. Storie inedite di welfare responsabile e quotidiano, dal ristorante sociale al mutuo soccorso, dal microcredito alle cooperative antimafia. Un welfare solidale, che non guarda alla singola prestazione ma al benessere di tutta la società. Scrive nel suo intervento don Giacomo Panizza, anima di Progetto Sud: "Questa è la bellezza di essere cittadini e cittadine, di rinnovarsi come persone che vivono a testa alta, di dare un nuovo senso e una nuova organizzazione alla vita". Con un'intervista al sociologo Cristiano Gori.