Archeologia e astronomia, storia e leggenda, dettagli intimi e affari pubblici, reperti risalenti a 500.000 anni fa e fosse comuni di trent'anni fa sono un tutt'uno in questo appassionante libro. Partito per il Norte Grande cileno con un "profondo pregiudizio verso i deserti in genere", Dorfman scopre tutto il fascino di questa regione e, col suo racconto preciso e suggestivo, riesce a coinvolgere il lettore e a farlo partecipe del suo viaggio. Ariel Dorfman, narratore, scrittore di teatro, giornalista e poeta, fu costretto all'esilio dopo il golpe militare del 1973. Attualmente vive fra gli Stati Uniti e Santiago del Cile. È considerato uno dei più importanti autori cileni viventi.
L'azione si svolge ai giorni nostri, probabilmente In Cile, ma potrebbe trattarsi di un qualsiasi altro Paese in cui è tornata la democrazia dopo un lungo periodo di dittatura. I protagonisti sono Gerardo Escobar, un dissidente del precedente governo, ora prescelto dal nuovo presidente per una commissione d'indagine che deve far luce sui crimini commessi durante l'ex dittatura, Paulina Salas, sua moglie, che durante il regime fascista è stata violentata e torturata dagli aguzzini che la tenevano prigioniera, e Roberto Miranda, un medico dal passato a dir poco equivoco. Nella loro casa si svolgerà un vero e proprio processo a Miranda, accusato di complicità nelle torture da Paulina, che lo riconosce quando, per un banale incidente, capiterà a casa sua.