Roma, 17 febbraio 1600: Giordano Bruno viene arso vivo su un rogo per disposizione dell'Inquisizione. L'autore ricostruisce le vicende di un uomo che divenne il simbolo della libertà spirituale. In queste pagine rivivono gli anni della sua formazione, l'ordinazione a frate domenicano, i dubbi e le passioni, le dispute filosofiche, l'esoterismo, l'arte della memoria, i viaggi attaverso l'Europa per sfuggire ai tentacoli della Santa Inquisizione, poi l'interminabile processo, il carcere, la tortura e infine la morte.
Nell'ampia e puntuale Introduzione, Drewermann spiega che la tragedia della vita umana consiste nel fatto che la nostra esistenza è rinchiusa nel ghetto dell'angoscia. Nel Commentario al Vangelo di Marco intende dimostrare che è possibile abbattere i muri di questo ghetto per attingere una libertà ed un'apertura di vita ottenibili nella fiducia assoluta in Dio. L'opera più suggestiva e più letta del controverso teologo, nata dalla sua attività di predicazione domenicale.
Dalla quarta di copertina:
Il Vangelo di Marco, il più breve dei quattro vangeli, mette in scena la lotta tra il Regno di Dio e la potenza del male. È un conflitto che tocca direttamente l'uomo di oggi, quando sappia rileggere i testi antichi con gli strumenti nuovi della psicanalisi e della storia delle religioni. Si ritrova allora l'uomo diviso, lacerato dalle forse inconsce (dai 'demoni') e che esita tra angoscia e fede. Questo Commentario al Vangelo di Marco apre la via al superamento del sentimento d'inconsistenza che schiaccia così frequentemente l'essere umano.
Il Commentario si apre con una vasta e importante Introduzione — che è giudicata tra le pagine più felici di Drewermann — nella quale confluisce l'analisi della tragedia umana, che l'Autore ha svolto nella sua prima opera Strutture del male (3 voll., 1977-1978), in cui analizzava la storia jahvista delle origini dal punto di vista esegetico, psicanalitico e filosofico.
All'Introduzione — riprodotta integralmente — segue il Commentario al Vangelo di Marco, riprodotto in traduzione italiana nelle principali pericopi più espressive del nuovo metodo, indicate dallo stesso Autore: in esso tramite le immagini di redenzione contenute nel Vangelo si mostra come sia possibile aprire una breccia nel ghetto dell'angoscia per attingere nella fiducia in Dio libertà e pienezza di vita.
Per Drewermann, «ogni testo religioso è come una finestra che dà sull'eternità». Aprirla vuol dire imparare a capire e a percepire la vita umana, pur nella sua tragicità, come un “viaggio nell'infinito».
La leggenda di Tobia interpretata alla luce della psicologia del profondo.
Chi ama tocca l'infinito: e questo il grande messaggio dell'autore del libro.
“Cenerentola” è la storia di tutti i bambini costretti a crescere indesiderati in situazioni apparentemente ordinate. Come essi possano conservare malgrado tutto il loro desiderio d’amore o la loro speranza nella felicità è il segreto che incontreremo in questa fiaba. Una fiaba che vuole donare agli uomini il coraggio di restare fedeli alle proprie aspettative più audaci, nonostante tutte le umiliazioni, e di credere nel regno che è nascosto in ogni persona. Ed è per questo che gode di tanta popolarità e diffusione.
Un libro che indica il cammino verso la profondita dell'anima.
Prediche sulle parabole di Gesu.
Pagine che offrono un dono prezioso per i momenti di raccoglimento.
Il libro riporta le prediche di Eugen Drewerman per il periodo della Quaresima e della Pasqua, comprendendo temi e testi del ciclo A, B, C.
Le prediche di E. Drewermann sono riconosciute come i testi tra i piu riusciti del teologo escrittore tedesco. Questo primo volume raccoglie una scelta dei sermoni da lui dedicati al periodo dell'Avvento e del Natale.