Le serie televisive oggi sono al contempo un oggetto di culto per milioni di fan e un argomento di studio che sfida le categorie analitiche tradizionali per linguaggi, modelli produttivi e forme di consumo. Il testo offre una chiave di lettura in grado di tenere insieme tutti questi ambiti e, tramite lo strumento teorico dell'analisi testuale applicata a numerosi esempi italiani e internazionali, affronta le pratiche di costruzione (dall'ideazione alla scrittura fino al montaggio) e la maniera in cui le serie dialogano con altri prodotti mediali - dai libri ai film - attraverso adattamenti, citazioni, traduzioni e remake, fino ad arrivare alle modalità transmediali con cui il pubblico le reinterpreta. Il volume propone così un percorso dal semplice al complesso, seguendo le serie tv dall'idea di base all'espansione testuale e alla proliferazione transmediale ed è destinato a chi - studente, professionista o appassionato - vuole comprendere meglio questo mondo sfaccettato e affascinante.
Il volume propone molteplici percorsi nei prodotti mediali contemporanei tra film e serie televisive, trailer e web partecipativo, opere di videoarte. Teorie e metodologie della sociosemiotica dei media sono declinate come semiotica del sensibile e dell'esperienza, soffermandosi in particolare sulle figure legate alle corporeità e agli oggetti tecnologici. Vengono indagate, ad esempio, le trasformazioni narrative e discorsive portate nei film dai telefoni cellulari, o le invenzioni figurative degli oggetti che popolano i film di fantascienza. La sociosemiotica dei media diventa uno strumento per analizzare le "passioni sensibili" del contagio e dell'abitudine nella letteratura e nel cinema, oppure i regimi percettivi alterati nei racconti delle esperienze tossiche. Le analisi dei trailer cinematografici si aprono alle pratiche ludiche della rete e alle forme ibride di remix e fake trailer, accanto alle complesse saghe intermediali del "Cremaster Cycle" di Matthew Barney, o, invece, a serialità più canoniche come la prima stagione del "Dr. House". Narratività, sensorialità e passioni, corpi e oggetti, entrano così a far parte di più ampi regimi di senso, e di logiche del sensibile, che intessono le diverse testualità del cinema e dei media dell'era digitale.